PISACANE A SKY SPORT: "Soddisfatto di questa prima settimana di lavoro. Borrelli può diventare il nuovo Pavo. Folorunsho? Chiedete ad Angelozzi"

PISACANE A SKY SPORT: "Soddisfatto di questa prima settimana di lavoro. Borrelli può diventare il nuovo Pavo. Folorunsho? Chiedete ad Angelozzi"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Luca Di Leonardo - TuttoCagliari.net
Ieri alle 19:40Primo piano
di Vittorio Arba

A margine del successo in amichevole sull'Ospitaletto per 3-1, il tecnico del Cagliari Fabio Pisacane, ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Sono sicuramente soddisfatto di questa prima settimana: la squadra sta cercando di mettere in pratica ciò che le viene richiesto, tutto è sotto controllo. Mi ha stupito in positivo: ho trovato un gruppo curioso, voglioso di lavorare, e non posso che esserne felice. Abbiamo iniziato subito con un impegno vero, contro una squadra di Lega Pro, e i ragazzi hanno affrontato la gara con il giusto atteggiamento, senza prenderla sottogamba. Il concetto di modulo ormai è superato: anche partendo a quattro, impostiamo per superare la prima linea, e nel secondo tempo abbiamo lavorato sul 4-3-3, un assetto che conosciamo in fase di non possesso. Vivere la festa dei tifosi è stato emozionante: il cuore, l’appartenenza, la passione, questi sono i valori del Cagliari e della città, e sono quelli che devono avere anche i giocatori, oltre all’aspetto tecnico. Se non sentissi questo, non sarei la persona adatta a questa missione. Dieci anni fa questa gente mi ha dato tanto, e non c’è nulla di più bello che sentire, a fine stagione, i tifosi dire: ‘Ci sentiamo rappresentati’. Porto con me l’esperienza trasmessa da tanti calciatori che hanno costruito la storia di questo club. L’emozione per l’esordio in Serie A è grande, ma forse la vera scossa l’ho avuta quando sono stato ufficializzato. Lo desideravo fortemente, ma sapevo che fino all’ultimo era una scelta che comportava molte valutazioni. Ora l’emozione va messa da parte: dal giorno della firma sono passati quasi 40 giorni. Non si può vivere di ricordi: bisogna lavorare. Essere chiamato ‘Mister’ da chi è stato un mio compagno, come Pavoletti, fa effetto. Lui ha detto parole bellissime che per me sono benzina pura. Sapere di aver già toccato la testa e il cuore di un giocatore così importante significa che, senza programmare nulla, qualcosa è passato. È la dimostrazione che sto lavorando nel modo giusto.

Il calcio italiano sta cambiando: ci sono presidenti coraggiosi che danno fiducia a tecnici giovani come me. Ma questo comporta una grande responsabilità: se sbagliamo, magari in futuro altri presidenti ci penseranno due volte prima di fare una scelta simile. Per questo sento il dovere di dimostrare che si può fare bene. Abbiamo portato a Cagliari tanti giovani, forse è la rosa più giovane degli ultimi anni, e questo si lega al progetto tecnico che mi è stato proposto: valorizzare i talenti. Ho accettato anche per questo, perché credo nella crescita dei ragazzi. E vale anche per me: metaforicamente parlando, sono come loro. Se la società non avesse avuto coraggio con me, come potrei averlo io nei confronti di questi ragazzi? Parlando di mercato, nella seconda parte della partita è entrato un ragazzo nuovo, che ha voglia di spaccare il mondo. Ha caratteristiche precise, che cercavamo. Grazie al direttore Angelozzi e alla società siamo riusciti a portarlo qui: parlo di Borrelli, un giocatore molto simile a Leonardo. Chissà che non possa diventare il Pavoletti del futuro. Poi c’è un altro profilo che piace a tutti, lo ha confermato anche il presidente Giulini, ma finché non arriva non mi sbilancio: parlo di Folorunsho. È una domanda da fare al direttore, non a me. Il mercato è ancora aperto, e lui non è ancora qui. Per quanto riguarda l’obiettivo, penso di essere stato molto chiaro: mantenere il Cagliari in Serie A. Ma soprattutto, arrivare a fine anno sentendo i nostri tifosi dire: ‘Ci sentiamo rappresentati da questa squadra’."