Radunovic a Terzo Tempo: "Mio padre non era d'accordo che mio fratello ed io giocassimo a calcio" - 1

Radunovic a Terzo Tempo: "Mio padre non era d'accordo che mio fratello ed io giocassimo a calcio" - 1TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 26 maggio 2023, 19:15Primo piano
di Giancarlo Cornacchia

Il portiere del Cagliari, Boris Radunovic, ha parlato in maniera diffusa di se a Terzo Tempo, in onda su Spotify, sul canale del Cagliari.

L'INFANZIA. "Sono molto legato alla mia famiglia e non appena posso torno volentieri. Il calcio è parte di me sin da piccolo, ma dovetti lottare contro mio padre che non voleva che mio fratello ed io giocassimo a calcio. Devo ringraziare un allenatore che segnalò il nostro talento a mio padre. Non era molto d'accordo, perchè secondo lui (ex portiere, tra l'altro) era ancora presto. Sono legatissimo a mio fratello, giocavamo sempre insieme, lui tirava (è attaccante) ed io paravo. Quando sono arrivato in Italia ho iniziato a sentirne la mancanza, infatti ci sentiamo sempre".

LA SCUOLA. "Non sono riuscito a portarla a termine in Serbia. Ho trovato difficoltà a conciliare studi e pallone"

GLI SVILUPPI DEL CALCIO. "Prima di venire in Italia ho giocato per un'importante società serba già a 17 anni. Poi è arrivata l'Atalanta che mi acquistò per un bel po' di soldi. A 18 anni esordii in Serie A, ed ebbi pure l'onore di giocare contro Buffon. A fine gara ebbi la sua maglietta, nonchè riuscii ad ottenere la sua maglietta"

L'EMOZIONE PIU' GRANDE. "La nascita della bambina. Ho passato due giorni in ospedale senza dormire, un'emozione indescrivibile. Nonostante la stanchezza sono riuscito anche a giocare senza risentirne"