UN MIRTO CON... Lorenzo Minotti

UN MIRTO CON... Lorenzo MinottiTUTTOmercatoWEB.com
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sabato 12 giugno 2021, 00:00Un mirto con...
di Luca Cavallero

Riguardo a mercato e strategie future del Cagliari, la redazione di TuttoCagliari.net ha intervistato in esclusiva Lorenzo Minotti, attualmente opinionista Sky Sport, calciatore rossoblù nel 1996-1997.

Riavvolgiamo il nastro all'annata appena conclusasi: il Cagliari ha faticato parecchio per conseguire la salvezza...

"La situazione, ad un certo punto, sembrava tutt'altro che semplice. Il Cagliari si era improvvisamente incartato e non riusciva più a trovare continuità. C'era bisogno di collocare gli uomini giusti al posto giusto".

Da dove sono scaturite le maggiori problematiche?

"Con Di Francesco si voleva fare a tutti i costi il 4-3-3, ma forse non c'erano i giocatori giusti. Rog e Marin davano buone garanzie, poi però ad un certo punto si è fatto male Rog e il tutto è precipitato. io ho una sensazione".

Quale?

"Che il trend negativo era partito con la sconfitta contro la Lazio della stagione prima: il Cagliari perse in modo rocambolesco e forse la sconfitta, maturata in quel modo, ha spento ogni entusiasmo. A distanza di oltre un anno, invece, il Cagliari si è ritrovato, vincendo nello stesso modo della Lazio a Parma, per 3-4. Bisogna ripartire necessariamente da qui".

Che tipo di filosofia bisogna perseguire sul mercato?

"Si faccia tesoro di questi ultimi due anni e si pensi a costruire una squadra senza troppi proclami".

Semplici è un allenatore molto pratico...

"Sì, ma occhio a non commettere un errore".

Quale?

"Non bisogna creare una squadra adatta solo all'allenatore. Semplici si è salvato con un 5-3-2 molto efficace, che richiama quello che utilizzava alla Spal. Lui è molto abile nell'adattarsi alle caratteristiche dei singoli".

Venendo ai pilastri, pare che Nandez sia ai saluti...

"Può essere però una pedina appetibile in una logica di scambi. Bisogna poi capire, secondo me, il futuro di Simeone".

Quali sono i reparti in cui il Cagliari dovrebbe intervenire con maggiore necessità?

"Per me al Cagliari servono una punta e un trequartista".

Però è anche vero che con la partenza di Godin e Rugani hai smontato un pezzo non indifferente dell'impalcatura di questa stagione, soprattutto a livello di leadership...

"Non credo che smonteranno questa impalcatura del tutto. E' comunque giusto un principio".

Quale?

"Quello di fare cessioni per acquistare. Lo fanno le big europee; lo può fare anche il Cagliari...".

Però l'elenco dei partenti sembra essere molto folto: anche Cragno si sta guardando intorno, a proposito di retroguardia...

"Secondo me Cragno resterà, così come Ceppitelli che è un riferimento importante. Godin via? Soltanto per motivi economici: Giulini ha voluto fare questo sforzo, ma non è semplice da supportare come ingaggio".

A centrocampo da chi bisogna ripartire invece?

"Nainggolan ha trovato la sua dimensione a Cagliari ed è un punto di riferimento importante. Mi ha sorpreso Carboni: ha fatto un ottimo finale di stagione. Secondo me è da confermare. Manderei Zappa a farsi le ossa e poi non dimentichiamoci del ritorno di Rog...".

Hai parlato della necessità di un attaccante: quale occasione coglieresti dal mercato, a tal proposito?

"Secondo me bisogna prima fare un ragionamento in uscita: a mio parere infatti uno tra Simeone e Gaston Pereiro dovrebbe uscire. Se accumuli un bel gruzzolo con una buona cessione puoi provare a prendere uno come Piccoli dall'Atalanta. Oppure perchè no Messias? Può ricoprire vari ruoli in avanti...".

Il Cagliari può aprire un ciclo importante con Semplici, ambendo a eguagliare modelli come il Sassuolo di Di Francesco e De Zerbi?

"Non bisogna fare troppi proclami. Prima di tutto il Cagliari si deve salvare. Dopodichè è normale che ci sia l'ambizione di crescere gradualmente, anche dal punto di vista della qualità degli impianti sportivi. Giulini credo abbia una visione ben precisa di tutto ciò. Il Cagliari deve puntare ad arrivare a ridosso delle prime otto. Poi - piano, piano - potrà aspirare a qualcosa in più".

Si ringrazia Lorenzo Minotti per la cortesia e per la disponibilità dimostrate in occasione di questa intervista.