I venti di Cellino

I venti di CellinoTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 10 giugno 2012, 10:22Il punto
di Christian Seu
Direttore responsabile di TuttoCagliari.net e già caporedattore di Tuttomercatoweb.com, Christian Seu collabora con l'ANSA. Si è occupato delle vicende della squadra isolana anche per Cuorerossoblu.com, InformazioneSportiva, Real Soccer e Goal.com

E qui comando io, e questa è casa mia, cantava Gigliola Cinquetti. Un dogma, di più, un mantra per Massimo Cellino. Che oggi soffia sulla ventesima candelina della sua presidenza rossoblù. Ancora giovanissimo, ad appena 36 anni, acquistò il Cagliari dai fratelli Orrù: era il 10 giugno 1992, in squadra c'erano Matteoli e Francescoli, mentre in panchina si era appena seduto Carletto Mazzone. Pochi collaboratori, fin dall'inizio: una struttura verticistica, con un uomo solo al comando. Progressivamente sono spariti i direttori sportivi, i quadri, i vice: nel bene e nel male, con raziocinio o istinto, Cellino ha sempre deciso da sé. Avendo talvolta anche il coraggio - di questo gli va dato atto - di ammettere i propri errori. Ha annunciato in almeno tre circostanze la volontà di mollare tutto e ritirarsi a Miami. Nel 2005 lasciò addirittura la presidenza a Bruno Ghirardi: durò tre mesi, altrettanti (Tesser, Arrigoni, Ballardini) furono gli allenatori fatti fuori in remoto, dagli Usa. 



Quando firmò il contratto d'acquisto del Cagliari ammise le proprie lacune: ''Non ho mai letto un quotidiano sportivo''. Oggi è obiettivamente uno dei presidenti che più capiscono di pallone. Il punto più alto a ridosso dell'insediamento, con la qualificazione Uefa e la successiva cavalcata fino alle semifinali. Poi, nulla: mai più acuti, ma tante amarezze e una navigazione tranquilla nelle acque della serie A. Qua e là, macchioline di uno stile messo a punto non proprio a Oxford: l'orrida gestione dell'affare-Zola, gli esoneri spesso immotivati, la querelle con Marchetti, la vergognosa situazione legata allo stadio. Nel mazzo, tanti jolly: il fiuto e le conoscenze gli hanno permesso di portare a Cagliari (e, spesso, rivendere a peso d'oro) giocatori emergenti, rivelatisi poi campioni: da Muzzi a O'Neill, passando per Zebina, Suazo, Matri e molti altri, fino ad arrivare all'ultima scoperta, quell'Ibarbo scovato in un'avventurosa missione in Colombia. Auguri, presidente.