Calamai: "Basta rigorini. Perché l’ordine del designatore è ignorato dagli arbitri?"
Nel suo editoriale per Tuttomercatoweb, Luca Calamai ha fatto il punto sul campionato di Serie A, a partire dalle polemiche di Napoli-Inter. Le sue considerazioni:
"E siamo ancora a parlare di arbitri. Siamo ancora a commentare un rigorino. La decisione del direttore di gara Mariani nell’occasione che ha regalato l’1 a 0 al Napoli accende nuovi dibattiti. E nuovi dubbi. Al designatore Rocchi non sono mai piaciuti i rigorini. Lo ha ribadito nel commentare quello concesso al Milan nella sfida a San Siro contro la Fiorentina. E ora ci risiamo. Perché gli arbitri non ascoltano l’invito del designatore? Credo che Rocchi si debba ribellare a questa situazione.
Veniamo alla partita, la vittoria del Napoli ci può stare anche se l’Inter ha avuto le sue opportunità. Non mi è piaciuto lo scontro verbale tra Conte e Lautaro. Livello troppo basso da parte di entrambi. Il Napoli esce dalla crisi, l’Inter frena in maniera brusca. La morale di questo momento del campionato è che non esiste un ammazza torneo. Tutte le grandi hanno dei problemini. Vediamo a esempio l’entità dell’infortunio di De Bruyne. O di quello di Mkhitaryan. Non penso che nessuna squadra riuscirà a scappare via e ni immagino un finale scudetto allo sprint.
Alla prima giornata di campionato la sconfitta contro la neo promossa Cremonese. Stavolta un pareggio rimediato in pieno recupero contro un’altra neo promossa, il Pisa. Caro Allegri questi non sono risultati per una squadra da scudetto. E’ vero, il Milan non è partito con l’obiettivo di vincere il campionato ma questo strano torneo potrebbe prestarsi a sorprese clamorose. E’ vero, il Milan in questo periodo convive con infortuni che hanno tolto pedine preziose al tecnico rossonero. Ma anche il Milan2 dovrebbe essere in grado di non perdere punti preziosi contro Cremonese e Pisa a San Siro. Dove è finita la filosofia del corto muso cara da sempre a Max? Per il momento ila squadra rossonera non ha sfruttato al meglio il fatto di non disputare le Coppe.
Oggi due tecnici di prima fascia sono chiamati a un esame delicato, Parlo di Tudor e Pioli. L’allenatore della Juve trova una Lazio decimata. Ma Sarri è riuscito a dare a un gruppo ridotto all’osso un’identità chiara. Quella che non ha ancora la formazione bianconera. Tudor ha bisogno di vittorie e di riportare in primo piano il valore del mondo Juve. Che non può accontentarsi della normalità. Tudor ha tempo fino alla prossima sosta di campionato per puntellare la sua panchina. Stesso discorso per Piuoli e per una Fiorentina al momento ultima in classifica- Il Bologna di Italiano non è una rivale comoda. Ma Pioli se vuole ritrovare la fiducia di Firenze ha un solo risultato a disposizione, la vittoria. Anche per lui il tempo sta scadendo. Ha quattro partite di campionato per difendere il suo progetto e soprattutto il suo posto di lavoro".