Calamai: "Diamo a Barella il Premio Astori"
Nel suo editoriale per Tmw, il giornalista de La Gazzetta dello Sport, Luca Calamai, ha parlato anche di Nicolò Barella e del caso D'Aversa. Le sue parole:
"Il Milan scavalca la Juve e sale al secondo posto in classifica. Non c’è niente di eroico in questo risultato visto che l’Inter è lontana anni luce. Ma Pioli sta dando un senso a questa stagione con tante ombre. Il tecnico può conquistarsi la conferma piazzandosi al posto d’onore in campionato e magari vincendo l’Europa League. Il sorpasso rossonero rende invece sempre più fragile la posizione di Allegri. La cui conferma sulla panchina della Juve si allontana di gara in gara. A punire il tecnico livornese una doppietta di quel Koopmeiner che è l’obiettivo dichiarato del direttore Giuntoli per il mercato estivo bianconero. Ma prima c’è da tenere in piedi la zona Champions e magari conquistare la Coppa Italia.
L’Inter che viaggia verso lo scudetto puntando quota 100 punti è una macchina da vittorie. La squadra di Inzaghi è riuscita ad andare oltre il valore del singolo. Chi entra determina. Simone Inzaghi è l’immagine da copertina di questa formazione che in Italia non ha rivali. Ora la sfida si sposta in Europa. In Champions. I nerazzurri devono stare attenti alle trappole del Cholo Simeone. Il vantaggio conquistato nella gara d’andata è prezioso ma non è decisivo. Serviranno classe e nervi saldi. Sarebbe fantastico vivere una rivincita Inter-City in finale. Inzaghi contro Guardiola.
Vorrei fare un applauso convinto a Barella. Uno dei giovani simbolo del nostro calcio. Gli regalo un tondo dieci per essere andato in televisione a confessare che contro il Genoa, nel precedente turno di campionato, aveva simulato. Nei giorni scorsi riprendendo le riflessioni del presidente del Grifone Zangrillo avevo scritto su Twitter che la prossima sfida del calcio era combattere i simulatori. Ringrazio Barella per le sue scuse, per il messaggio positivo che ha mandato. E mi permetto di suggerire che sia assegnato al gioiello dell’Inter il Premio Astori. Il simbolo della lealtà sportiva. Mi auguro che le scuse di Barella siano pubblicizzate dentro tutte le scuole calcio d’Italia.
L’altra faccia della medaglia è il vergognoso comportamento di D’Aversa. L’allenatore merita una punizione esemplare. Conoscendo Corvino sono sicuro che si sia concluso nel peggiore dei modi il percorso di questo tecnico sulla panchina del Lecce. Già una volta in passato il diesse di Vernole, a quei tempi direttore della Fiorentina, cacciò Delio Rossi colpevole di aver aggredito un suo giocatore il serbo Ljajic appena sostituito. D’Aversa ha dato una testata a un avversario, Henry. Un gesto inaccettabile. L’esonero è una sentenza già scritta che si somma alla condanna morale di tutto il calcio italiano".