Criscitiello, che bordate: "Il disastro della Nazionale parte dalle serie minori. Gravina lasci, pensa solo al suo ego e alla sua posizione. La riforma Zola è stata un flop"

Criscitiello, che bordate: "Il disastro della Nazionale parte dalle serie minori. Gravina lasci, pensa solo al suo ego e alla sua posizione. La riforma Zola è stata un flop"TUTTOmercatoWEB.com
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di Redazione TuttoCagliari

Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia, ha rilasciato un'intervista a La Verità. Le sue parole: "La Nazionale è l’ultimo dei problemi, non il primo. È quella che ha più vetrina, quindi quando non vai al Mondiale sembra che improvvisamente il calcio italiano sia un disastro. Ma il calcio italiano è un disastro anche quando ai Mondiali ci vai, o anche quando vinci un Europeo come è successo con Mancini. Non c’è una conoscenza dei problemi che ci sono nel calcio giovanile, nel calcio dilettantistico, nel calcio periferico, dove non ci sono le strutture e nel fatto che non si riesce a cambiare mezza normativa perché, come spesso dice Gravina, ci sono dei cavilli burocratici. Ma non sono problemi nostri, devono essere problemi suoi che quando accetta il primo, il secondo e il terzo mandato deve essere in grado di poter cambiare. Altrimenti stiamo pensando solo ed esclusivamente alla poltrona. C’è un problema di responsabilità nel calcio italiano? Assolutamente sì, perché Gravina arriva a fare il presidente federale dopo una certa gavetta a livello di politica sportiva e si tiene stretto questa poltrona. Non avrebbe mai immaginato fallimenti del genere, dopo l’Europeo. Però mentre Tavecchio e Abete hanno dimostrato una dignità sportiva, lui no. Lui pensa solo al suo ego e alla sua posizione. Quindi il punto è il ruolo stesso del presidente federale? Il presidente federale non è il Lotito o il Cairo di turno. Rappresenta la nazione. Se la Nazionale fallisce, si deve dimettere. Non può decidere lui, “mi dimetto o non mi d im etto” in base alla sua dignità sportiva. Secondo me nello statuto futuro va scritta una regola chiara: se fallisci due grandi obiettivi - Europeo o Mondiale - sei fuori. Il fatto che Gravina resti è solo uno dei tanti cortocircuiti del sistema. È stato eletto dalle componenti che non vogliono scardinare il sistema, quindi tutto resta com’è".



Per Criscitiello mancano alternative concrete: "Sì, perché non ci sono candidati credibili in vista di un ricambio. Si stava presentando Del Piero ma ha rinunciato, potrebbe farlo Maldini ma è antipatico a molti, Albertini stava crescendo ma è troppo legato all’Aic, Tommasi troppo vicino ai calciatori e poi si è messo in politica. Oggi una vera alternativa è difficile da individuare. Potrebbe esserci Marani, però visto i problemi che ci sono nella Lega Pro, non cambio Gravina con Marani, con tutto il rispetto. Perché ? È stato un grande giornalista, ha sempre seguito la Serie A, la Champions League, i grandi livelli, ma ora fa il presidente della Lega Pro e prima non aveva mai visto una partita di Serie C. E per fare il presidente di Serie C devi conoscere i problemi dei presidenti di quei club. Per esempio? Sotto al calcio dei grandi c’è un mondo che non funziona. Parliamo dei giovani. Ci impongono l’utilizzo, ma allora noi li utilizziamo perché sono forti o perché sono giovani? La risposta è perché sono giovani. Siamo obbligati a farli giocare, ma l’anno dopo che diventano senior e non under non giocano più a calcio. E quindi cosa mi stai portando? Niente".

Sulla riforma Zola: "La riforma Zola è stata un flop? Lo dico da due anni che è un flop. Se tu mi metti il 400% di incasso sul minutaggio di un giovane del tuo vivaio, ma scarso, che qualità dai? Se io ho il giovane forte, non mi devi obbligare a metterlo. Sono interessi miei che lo valorizzo e poi lo vendo e l’indotto gira. E poi c’è u n’altra anomalia. Quale? Se un presidente di Serie A vuole acquistare un giocatore italiano deve mettere una fideiussione a garanzia. Se lo prende straniero no. Ma è ovvio che io da presidente penso ai miei interessi e mi vado a prendere quello che non mi costa la fideiussione. Poi ci lamentiamo che il Como gioca con tutti gli stranieri, ma fanno bene. C’è una legge che lo vieta? C’è un vantaggio sotto alcuni punti di vista che ti incentiva a far giocare gli italiani? No. Corvino vince la Primavera a Lecce con tutti stranieri. Il problema è Corvino? No. Il problema è il sistema del calcio italiano".