Gasperini: “Dybala? La parola ‘mosci’ non esiste, questo gruppo non lo merita”
Alla vigilia della sfida tra Sassuolo e Roma, valida per l’ottava giornata di campionato, i giallorossi si preparano a una trasferta insidiosa. A Trigoria è ha parlato in conferenza stampa Gian Piero Gasperini.
Di seguito le sue dichiarazioni.
Manca l’attitudine ad attaccare l’area, è questo il problema principale?
Si è il problema principale ma si può allenare. Dobbiamo giocare di reparto in attacco come si gioca di reparto in difesa. Bisogna lavorare sulle posizioni, sugli smarcamenti e andare a chiudere. Abbiamo recuperato tutti i giocatori, Dybala, adesso anche Bailey. Dobbiamo assolutamente dare una svolta in positivo anche in quel senso.
Come va avanti l’analisi della squadra dopo ila sconfitta contro il Viktoria Plzen?
“Inteso nell’aspetto tecnico perché dobbiamo lavorare tecnicamente e tatticamente sulla squadra e sul gioco. Era riferito al fatto di lavorare sui movimenti, sugli smarcamenti, sulle zone di campo, come si attacca la profondità e come si creano i presupposti per fare gol. Inteso in quell’aspetto lì, non ho mai usato la parola moscio”.
La Roma nelle ultime 4 partite è sempre andata sotto, come si migliora questo aspetto?
“Ci sono periodi così, a volte siamo noi a passare in vantaggio e altre volte subiamo gol inaspettati. A Firenze siamo riusciti a ribaltare la partita, mentre nelle ultime gare abbiamo preso reti evitabili. Contro l’Inter abbiamo reagito anche se la fortuna non ci ha assistito e contro il Viktoria Plzen avremmo potuto fare di più, nonostante la buona reazione della squadra nel secondo tempo, a dimostrazione che dal punto di vista atletico siamo sempre”.
Sembra che la Roma renda meglio con un riferimento chiaro in campo. Con Dybala come falso nove sembra faticare di più. Cosa è successo a Ferguson?
“Abbiamo disputato 7 partite di campionato e 3 di coppa. Ne ha giocate 9, l’unica che non ha giocato è a Firenze. E’ il campo a parlare, poi si possono fare tutte le interpretazioni. Lui ha sempre dimostrato di poter dare risposte. Al momento, però, non sono state positive, è abbastanza evidente. Se devo dire la verità ieri, per la prima volta nella stagione l’ho visto fare un allenamento corretto. Ha 21 anni, arriva in un campionato in cui ha giocato poco o niente. Quindi probabilmente va anche aspettato, soprattutto perché ora si trova in un contesto diverso. Giovani così possono attraversare momenti di rendimento altalenante ma meritano fiducia. Se poi mi chiedete spiegazioni, non si può spiegare sempre tutto. Bisogna avere pazienza, lavorare, le risposte arrivano dal campo. Sul ruolo di falso nove io non credo che il centravanti debba sempre essere fisicamente alto e grande, conta essere efficaci. Ci sono tanti esempi di questo tipo nel calcio. Quello che importa secondo me sono altre cose, come rapidità nel tiro, abilità negli scambi e nella conclusione. Poi, se davanti hai un giocatore là davanti che sa risolvere i problemi, la strada diventa più corta “.
Giovedì sembrava seccato dalle parole usate da Dybala. Ne ha parlato con lui? Domani potrebbe giocare?
“Si sul momento ero abbastanza seccato anche perché non le ritenevo assolutamente veritiere. Poi dopo nello spogliatoio, parlando coi ragazzi, a fine partita le parole non sono quelle che vogliono rappresentare ciò che si dice. La parola ‘mosci’ non esiste, la parola “sottovalutazione dell’avversario”, in questa squadra, non esiste, non se lo merita. Mi sono chiarito con Paulo. Si può dire che abbiamo dei limiti, ma il gruppo è forte e sano e non si giustificano mai sconfitte così. In quel caso, potrebbe essere un problema. Dybala può giocare, fisicamente è a posto. Da quello che vedo io lui ha una buona resistenza, diversamente da ciò che si dice. Ha una buona tenuta come tutti i giocatori di livello. Deve stare bene e quando sta bene anche sul piano tecnico non ha problemi. Anche lui deve inviare a ‘pestare l’area’, segnare e fare assist perché lui è una’attaccante. Non serve giocare a centrocampo, lui può aiutare la squadra nel disimpegno. Vale tanto quando incide davanti, quando crea pericoli. E lui ora sta bene. Questa è una cosa che mi fa ben sperare”.