"Il cancro vi divori", minacce sui social alla famiglia di Gaetano Castrovilli
Un episodio grave e inquietante scuote l’ambiente biancorosso e riporta al centro dell’attenzione il tema dell’odio sui social network. Dopo il pareggio interno del Bari contro l’Avellino (1-1), la famiglia del centrocampista Gaetano Castrovilli è stata bersaglio di un ignobile messaggio di minacce, recapitato via Instagram alla moglie del calciatore, Rachele Risaliti.
Il contenuto del messaggio, ricevuto in privato da un utente, ha superato ogni limite di civiltà, con frasi cariche di violenza e riferimenti gravissimi che hanno colpito non solo il giocatore, ma l’intero nucleo familiare. Un attacco vile che nulla ha a che vedere con il calcio e con il sano dissenso sportivo.
Profondamente scossa, Rachele Risaliti ha deciso di rendere pubblico l’accaduto attraverso una storia sui social, manifestando tutta la propria indignazione e annunciando l’intenzione di procedere per vie legali. “Denunceremo. Sono veramente amareggiata, triste e schifata da tutto questo”, ha scritto, sottolineando come episodi simili stiano diventando sempre più frequenti.
Nel suo sfogo, la moglie di Castrovilli ha ribadito un concetto fondamentale: “Il calcio dovrebbe essere un momento ludico e di divertimento, nonostante tutto”. Parole che risuonano come un appello al rispetto e alla responsabilità, soprattutto in un contesto in cui la passione sportiva viene troppo spesso strumentalizzata per giustificare odio e minacce.
L’episodio riapre con forza il dibattito sulla tutela dei calciatori e delle loro famiglie, sempre più esposte alla deriva tossica dei social network. In attesa che le autorità competenti facciano chiarezza sull’accaduto, dal mondo del calcio emerge l’ennesima richiesta di condanna unanime verso comportamenti che non possono e non devono trovare spazio nello sport.