Mounard: "Lotta salvezza ancora aperta, sarà una bella lotta a sette"
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto David Mounard, procuratore ed ex calciatore allenato da Antonio Conte nel 2010/2011. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Cosa è successo alla Salernitana in questa stagione?
"Diciamo che è iniziata male ed è finita peggio. Una squadra con delle individualità importanti. Avrebbero potuto fare molto di più, ma c'è stata troppa confusione. Hanno fatto poco gruppo, si vede proprio in campo. Con le individualità che hanno, avrebbero potuto fare molto di più, anche viste le rivali. È un peccato, ma il calcio è questo"
Molto spesso, si punisce l'allenatore – con l'esonero – mentre tutelandolo l'allenatore si potrebbe uscire insieme dalla crisi. È anche quel che è accaduto al Napoli in questa stagione.
"Avevo già detto che chiunque fosse arrivato al posto di Spalletti avrebbe fatto fatica. Si è ceduto Kim, uno dei difensori più forti d'Europa. Quando si fanno delle scelte, devono essere mirate per poter portare avanti un progetto"
Chi vede bene sulla panchina del Napoli il prossimo anno?
"Ho sentito parlare di Conte, che è stato il mio allenatore al Siena. È un tecnico di carattere, che sa trasmettere qualcosa al giocatore. Stare con lui è molto difficile. Ti fa lavorare tantissimo, ma sa darti qualcosa in più a livello caratteriale. Bisogna prendere un allenatore che sappia trascinare la gente. Il pubblico napoletano non centra nulla con la situazione attuale della squadra. Serve un tecnico che garantisca entusiasmo ad una piazza che deve tornare a lottare per obiettivi importanti"
Crede che Conte possa realmente accontentarsi delle dinamiche vigenti nel club azzurro?
"Conte non si accontenta, lo dico. L'ho avuto a Siena, ed era un qualcosa di assurdo. Fa l'allenatore come dice lui, non come dicono gli altri. Non si fa condizionare da nessuno. È un allenatore strapreparato e, se metterà la firma per allenare il Napoli, lo farà alle sue condizioni. Conte è uno così, inutile girarci intorno. Se arriverà a Napoli, sarà alle sue condizioni"
De Laurentiis e Conte troveranno mai un punto di incontro?
"Se lo troveranno, lo faranno prima della firma. Conte, ovunque sia andato, ha dimostrato di essere un vincente. Se deve sbagliare, deve farlo con la sua testa. De Laurentiis è un imprenditore, ma bisogna capire che il Napoli ha vinto uno scudetto dopo trentatré anni e la gente merita qualcosa di importante. Non ci si può accontentare di un sesto posto. Conte è l'allenatore che può servire al Napoli"
Ripartire da Conte significherebbe evitare anche un Ancelotti bis?
"Non può succedere. Ripeto che, se Conte firma, lo fa alle sue condizioni. Conosco troppo bene la persona, non guarda in faccia nessuno. Lo si capisce dal rifiuto di entrare in corsa. Antonio non ha ritenuto le condizioni adatte ad un suo ingaggio a novembre. Spesso, definisco Conte uno 'Zeman tecnologico'. Usa la tecnologia per tirare fuori il massimo dal giocatore. È la persona adatta. Sa dove vuole arrivare e come arrivarci, ma serve carta bianca. La cosa migliore sarebbe permettergli di sedersi con il direttore sportivo e programmare il mercato. Auguro ai tifosi azzurri di avere un allenatore come Conte. Sarebbero in ottime mani"
Ha avuto l'opportunità di lavorare con Manna?
"Sto iniziando dal basso per poter arrivare più in alto possibile. Voglio arrivarci per merito. Ci metterò più tempo, ma ci riuscirò facendo le cose fatte bene. Tre anni fa, ho avuto un mandato per lavorare con l'Inter di Conte per Morgan Sansone, che avrebbe anche potuto sostituire Allan al Napoli"
Che lotta sarà quella per la salvezza?
"La Salernitana ha dieci punti di ritardo e, dunque, dovrebbe essere la prima a retrocedere. Poi, ci sarà una bella lotta, con Frosinone, Udinese, Verona, Empoli, Sassuolo, Lecce e Cagliari che sono tutte lì, con ancora tante partite da giocare. Vedendo i risultati, e le difficoltà delle contendenti, sarà una lotta ancora aperta"