Zola: "Non ho mai pensato di poter arrivare ai livelli di Maradona, ma lui mi ha spinto al massimo per andare oltre i miei limiti"

Zola: "Non ho mai pensato di poter arrivare ai livelli di Maradona, ma lui mi ha spinto al massimo per andare oltre i miei limiti"TUTTOmercatoWEB.com
venerdì 17 marzo 2023, 09:45Altre notizie
di Redazione TuttoCagliari

Gianfranco Zola è stato l’ospite d’onore della puntata numero 9 di Legends ci Vediamo a Napoli, la trasmissione prodotta da Nexting, da un’idea di Antonio Palmieri e Rossana Russo, in  onda tutti i giovedì’ alle 21 su Napflix e Canale 8 e sulla Piattaforma online di Nexting, la  trasmissione ha visto protagonisti, con Zola, a commentare l’ultima partita di Champions League del Napoli vittorioso tra attualità e amarcord: Luca Altomare, Raffaele Di Fusco, Massimo Tarantino e Alessandro Renica che ha condotto il programma con Jolanda De Rienzo.

“Gli scontri di Napoli? Meglio parlare di calcio, il Napoli ha prodotto ancora una volta  un calcio di altissimo livello. L'Eintracht gioca di solito con la difesa a 3 e il Napoli aveva creato grosse difficoltà all'andata, soprattutto a centrocampo con qualità e superiorità numerica. I tedeschi hanno fatto una cosa insolita, cioè si sono sistemati a 4 dietro e con un centrocampista in più e sono andati in pressione molto alta su Lobotka e Anguissa, cercavano di fermare il Napoli nell'immediato. La squadra però si è adattata alla situazione e ha trovato i giusti accorgimenti, riprendendo a macinare e dopo il primo gol non c'è stata più partita. Un'ulteriore conferma delle qualità del Napoli, una squadra che supera le difficoltà durante la partita. I gol presi dall'Eintracht? Loro marcano la zona ma la realtà è che in quella zona bisogna marcare l'uomo. Anche Sarri occupa la zona però i giocatori occupano principalmente lo spazio perché statisticamente la palla arriva in una certa zona. Il Napoli è una squadra pensante, ha delle idee e i giocatori pensano in campo e questa è una delle cose più belle che abbia fatto Spalletti. La squadra si adegua all'avversario e questa è una grande capacità", afferma  Gianfranco Zola, leggenda del Napoli e vicepresidente della Lega Pro.

“Guardiola e i complimenti al Napoli? Credo che fossero sinceri, lui non è la prima volta che rimarca quando delle squadre fanno del buon calcio. D'altronde non è che stia scoprendo l'acqua calda. Il fatto che la squadra stia difendendo meglio è dovuto al fatto che c'è un atteggiamento diverso, penso sia l'unica italiana che faccia un pressing così alto e questo conta tantissimo. Tolgono tempo e spazi all'avversario e quindi gli avversari hanno meno forza in attacco. Non è facile, ci vuole organizzazione. La cosa che sorprende in Champions è che ora le italiane hanno più squadre di tutti, una grande notizia per il nostro calcio. Si possono ottenere risultati anche spendendo 3 al posto di 10 e il Napoli ne è l'esempio. Il Napoli è una squadra preparata dal punto di vista tattico ma anche tecnico. Noi non stiamo però producendo giocatori in Italia da un po' di anni, cioè quelli bravi nell'1 vs 1. Si deve cambiare un po' mentalità e cultura: non si deve pensare solo al risultato ma alla crescita. E' importante dare ai ragazzi il repertorio giusto per diventare calciatori", ha affermato Zola durante Legends – Ci vediamo a Napoli

Infine, un ricordo commosso del grande Diego: “Maradona? Quello che riusciva a fare era impossibile, incredibile. A volte lo vedevo in allenamento e restavo senza parole. Faceva delle cose che non pensavo si potessero fare. Ho sempre avuto bene in mente questo concetto, non ho mai pensato di poter arrivare ai suoi livelli. Ma lui mi ha spinto al massimo per andare oltre i miei limiti e questo è stato fondamentale per me. Ho sempre cercato di spingermi oltre, pur sapendo che ciò che faceva era troppo per chiunque. Diego era grande anche per la sua umiltà ma ovunque andava si bloccava tutto, persino a Mosca! Lui era un personaggio di una generosità e di una disponibilità enormi. Scontri tifosi? Perché non farli andare direttamente allo stadio a fargli vedere la partita piuttosto osservare che ciò che è successo?”.