Da Venezia a oggi, come cambia il Cagliari. Davanti Pavoletti e Luvumbo?

Da Venezia a oggi, come cambia il Cagliari. Davanti Pavoletti e Luvumbo? TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano
venerdì 24 giugno 2022, 12:00Approfondimenti
di Laura Pace

Come è cambiato il Cagliari da quel 22 maggio, a Venezia quando riesce nell'impresa di non battere una squadra già retrocessa e a non segnare un gol a una formazione che di reti ne subiva continuamente da ventisei partite? L'Unione Sarda riporta i cambiamenti che da quel momento hanno portato al Cagliari di Liverani e di come muterà la squadra. Il giornale scrive: "Un mese dopo, o poco più, di quel Cagliari è già stata fatta una strage. Nessuna sorpresa, in fondo il ds Capozucca, nella conferenza-mea culpa di un paio di settimane dopo, era stato chiaro: «Dobbiamo cambiare il più possibile». Fuori tutto, e passare dalle parole ai fatti, stavolta, è stato facile e breve. Perché della formazione mandata in campo al "Penzo" da Alessandro Agostini, un mese dopo o poco più, sono rimasti in pochi. Quel pomeriggio il Cagliari presentò Cragno in porta, Altare, Ceppitelli e Carboni in difesa, Bellanova, Nandez, Grassi, Deiola e Lykogiannis a centrocampo e la coppia Joao Pedro-Pavoletti davanti. L'operazione "fuori tutto" di questi giorni, dove si è pensato soprattutto alle cessioni dando solo uno sgaurdo a quello che offre il mercato, ha già portato ai saluti di Ceppitelli e Lykogiannis, che da giovedì 30 saranno ufficialmente svincolati, mentre Grassi è già rientrato al Parma per fine prestito. Ex o quasi – in trepida attesa dell'ufficialità delle rispettive cessioni – sono Cragno, Carboni, Bellanova e Joao Pedro, ma anche Nandez è parcheggiato nel settore "partenze" in attesa di di trovare una sistemazione. Un discorso simile per i subentrati nel corso di quella maledetta domenica: Marin – ne parliamo nel pezzo di mercato – è ai saluti, Keita Baldé il 30 giugno farà scattare la clausola di rescissione proprio a causa della retrocessione, Lovato è rientrato all'Atalanta, Rog potrebbe essere ceduto in prestito, con la speranza di ritrovarlo, tra un anno e in Serie A, mentre Pereiro spera di cambiare aria, prigioniero, però, di un contratto insostenibile. Senza dimenticare i ritorni alla base di Strootman e Dalbert e la fine del contratto di Ceter e di Baselli, ma anche i soldi incassati da Empoli, Verona, Brugge e Spal per i riscatti di Vicario, Simeone, Miangue e Tripaldelli.

Missione possibile «Non possiamo ripartire con 25 giocatori nuovi», aveva spiegato il ds rossoblù, «ma al presidente ho detto che sarei rimasto solo cambiando il più possibile. Anche se certi giocatori non sarà facile cederli». E invece, il ds rossoblù sta riuscendo a centrare la sua missione, quella di vendere (in certi casi anche svendere) il più possibile, per poi far scattare la rifondazione. Il Cagliari che verrà Una rifondazione partita col cambio di panchina, dove si siederà Fabio Liverani, scelto dopo una lunga corsa a eliminazione. E il nuovo allenatore pensa a un Cagliari che volterà pagina anche tatticamente. Addio al 3-5-2, si torna alla difesa a quattro, con un modulo che potrà essere, a seconda degli interpreti, un 4-3-1-2 o un 4-3-3. A oggi, i rossoblù giocherebbero con Radunovic in porta, Zappa, Altare, Goldaniga (o l'alternativa Obert) e una quarta casella ancora da occupare in difesa. A centrocampo, per ora c'è il solo Deiola, che dovrebbe essere il nuovo capitano, salvo ribaltoni (in fondo, Capozucca si sbilanciò su Carboni: "Lo terrei a vita..."), mentre davanti Pavoletti è l'unica prima punta, con Pereiro (o Luvumbo) a sinistra e Tramoni a destra. Come a dire che il lavoro per costruire il nuovo Cagliari è appena iniziato."