"Qual è la tua paura più profonda?"

"Qual è la tua paura più profonda?"TUTTOmercatoWEB.com
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martedì 2 novembre 2021, 19:45Approfondimenti
di Giancarlo Cornacchia

Queste domanda fu posta da coach Carter nel celeberrimo ed omonimo film ad un giocatore di una squadra di basket che non vinceva una sola partita e prendeva puntualmente caterve di canestri. Il motivo? Questo ragazzo, che di nome faceva Cruz, aveva grande talento, ma non riusciva ad esprimerlo in campo ed affogava le sue paure nella delinquenza e nel bullismo. Ci volle tanto lavoro e sacrificio da parte sia del volenterosissimo coach, che dal ragazzo stesso, ma alla fine i risultati furono strabilianti sia nel basket, ma anche e soprattutto nella carriera accademica. Vorremo porre la stessa domanda al Cagliari attuale: quali sono le tue paure? Cosa ti impedisce di esprimerti al meglio, anzi, cosa ti impedisce di esprimere il talento che hai? Lavoro ed applicazione restano le ricette base, ma è indubbio che alla squadra rossoblù serve qualcosa di più. La testa, e viene confermato partita dopo partita, non gira. E si sa, se non gira quella, non girano neppure le gambe. Come ha ribadito lo stesso presidente Giulini, Walter Mazzarri non è in discussione, ma si dovrà cercare di trovare al più presto il bandolo da un'ingarbugliata matassa, soprattutto di entrare nella testa dei giocatori, restituirgli fiducia.

Ricordate Cruz, il giocatore di basket? Quando comprese davvero il significato della domanda posta dal suo coach, rispose con le parole di di Nelson Mandela: "La nostra paura più profonda non è quella di essere inadeguati. La nostra paura più grande è che noi siamo potenti al di là di ogni misura. E’ la nostra luce, non il nostro buio ciò che ci spaventa. Ci domandiamo: “Chi sono io per essere brillante, magnifico, pieno di talento, favoloso?”. In realtà, chi sei tu per non esserlo? Tu sei un figlio dell’Universo. Il tuo giocare a sminuirti non serve al mondo. Non c’è nulla di illuminato nel rimpicciolirsi in modo che gli altri non si sentano insicuri intorno a noi. Noi siamo fatti per risplendere come fanno i bambini. Noi siamo fatti per rendere manifesta la gloria dell’universo che è in noi. Non solo in alcuni di noi, è in ognuno di noi. E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, noi, inconsciamente, diamo alle altre persone il permesso di fare la stessa cosa. Quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri".