Cremonese, Nicola: "Solo specialista di salvezze? Ognuno può dire quello che vuole. Stiamo costruendo qualcosa di importante"

Cremonese, Nicola: "Solo specialista di salvezze? Ognuno può dire quello che vuole. Stiamo costruendo qualcosa di importante"TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 21:15Ex rossoblù
di Vittorio Arba

Davide Nicola, tecnico della Cremonese, ha parlato in conferenza stampa a margine del pari per 0-0 sul campo della Lazio, nella sfida valida per la 16^ giornata di Serie A. Di seguito le parole dell'ex tecnico del Cagliari, riprese da TMW.

Cosa le sta dando questa esperienza a Cremona?
"Non mi ritengo specialista di nulla, la mia esperienza è legata a squadre con obiettivi non di prima fascia. Sto ottenendo tantissimo dalla Cremonese, ci sono delle caratteristiche che mi permettono di sperimentare e mi diverto a farlo con i ragazzi. A prescindere dal punto raccolto, oggi è importante riconoscere l'ottima partita fatta e capire che bastava un episodio per non ottenere nulla. Venire a Roma contro la Lazio che ha nove clean sheet in sedici giornate e fare una fase difensiva così coraggiosa e una fase offensiva in grado di mettere in difficoltà la Lazio ci gratifica. Abbiamo recuperato il punto non preso la scorsa partita a Torino, ce ne sono tanti altri da fare".

C'è il rammarico per non aver fatto qualcosa in più del semplice "specialista di salvezze"?
"Ognuno può dire quello che gli pare, non mi dà fastidio. Magari essere ricordato in carriera per qualcosa, stiamo costruendo qualcosa di importante con la società senza alzare le aspettative. Dire che si poteva fare di più non è il giusto percorso di crescita. La Cremonese ha 6-7 giocatori che hanno giocato per la prima volta in Serie A, ma altri ci hanno giocato. La società è al primo anno e questo approccio che abbiamo avuto è motivo di orgoglio".

Ha un piccolo rammarico per il poco spazio dato a Vazquez?
"È un calciatore che stimo profondamente anche a livello umano. Io analizzo gli avversari e le caratteristiche, oggi non è entrato ma l'ho sempre impiegato. Mi piacerebbe gratificarlo facendolo giocare dal primo minuto, proprio perché stimo l'uomo e l'atleta. Anche questa sarà una sfida, se troveremo il modo giusto per far coesistere più giocatori di qualità sono il primo a esserne felice. Non possiamo non rispettare certi equilibri, per me però è un uomo prima che un giocatore straordinario".

È soddisfatto di Johnsen e dei meccanismi di oggi in fase difensiva?
"Mi è piaciuta l'interpretazione coraggiosa, noi non giochiamo di reparto ma non giochiamo sempre a uomo. Vogliamo essere aggressivi nei modi e nei tempi giusti, poi quando devi alzare il livello contro squadre di qualità devi correre qualche rischio. Oggi siamo stati rispettosi, ma non timorosi. Johnsen è uno di quei giocatori con caratteristiche particolari che possono giocare in più ruoli, la partita era giusta per le sue caratteristiche e ha fatto una buona prestazione. Bravo lui, bravo Folino all'esordio da titolare in Serie A con coraggio".

Grassi ha dato molto equilibrio a centrocampo, condivide questa visione?
"Ci dà intelligenza e visione di gioco, magari Vandeputte ha più verticalizzazioni e ti dà altri vantaggi. Alberto ci permette di capire quando si alza il difensore centrale e lo sostituisce in posizione, ha grande intelligenza tattica e in questo gruppo diventa importante, specialmente in determinate partite. Non giocava da un po', poi sostengo che i cinque cambi sono addirittura pochi. Se ci fosse la possibilità di fare più cambi sarebbero tutti coinvolti e le partite sarebbero ancora più divertenti".

La fase difensiva sta migliorando, quanto la soddisfa il miglioramento della squadra nel percorso della stagione?
"Noi dobbiamo vedere le conclusioni, nelle statistiche non figuriamo in posizioni elevate per le conclusioni in porta, noi di solito cerchiamo di essere più pericolosi evitando conclusioni da lontano. Così vale anche per la fase di non possesso, una partita ben giocata dove hai concesso poco non sempre si chiude col risultato. Abbiamo rischiato di perdere la partita all'ultima azione, dobbiamo essere autocritici e capire che anche in partite dove concedi di più la differenza la fa la pericolosità di certe occasioni".