L'ex Larrivey: "Il mio Cagliari si salverà, ha dei grandissimi giocatori. Il gol migliore con la maglia rossoblù? Quello al San Paolo"

In esclusiva ai microfoni di TuttoB.com è stato intervistato l'ex rossoblù Joaquin Larrivey, bomber argentino del Cosenza. In questa intervista tanti gli argomenti e i ricordi affiorati, ma anche un accenno alla corsa salvezza del Cagliari. Queste le parole di Larrivey
EL BATI. “Risale ai tempi del settore giovanile nell’Huracan; portavo i capelli lunghi e un amico mi disse che somigliavo molto a Batistuta. Da quel momento tutti hanno cominciato a chiamarmi così”.
CAGLIARI E CORSA SALVEZZA. "Sì, penso che la mia ex squadra riuscirà a salvarsi, perchè ha grandissimi giocatori. Certo, la Serie A è difficilissima e diventa fondamentale avere continuità di risultati per non ritrovarsi in fondo alla classifica, ma, ripeto, il Cagliari si salverà e il prossimo anno potrà lottare per entrare in Europa League".
RICORDI E GOL IN MAGLIA ROSSOBLU'. "Tutti i gol sono speciali, anche se quelli sono stati sicuramente i più importanti. Aggiungerei la rete messa a segno contro l'Inter, malgrado in quell'occasione il Cagliari perse 2-1, perchè mio zio era stato a 'San Siro' quarant'anni prima per assistere a Inter-Avellino e aveva spedito a noi nipoti una lettera con una foto che lo ritraeva proprio allo stadio. Certo, la tripletta contro il Napoli, che purtroppo non bastò ad evitare al Cagliari la sconfitta, resta un ricordo indelebile oltretutto perchè per noi argentini segnare al 'San Paolo' ha sempre un sapore particolare; ma il gol della vittoria (0-1) del Celta Vigo con il Barcellona non è assolutamente da meno: mai prima d'allora il club galiziano aveva espugnato il 'Nou Camp'".
COSENZA. “Penso che la Serie B sia un torneo importantissimo e io sento di poter dare ancora tanto al calcio. Sono reduce da una buonissima stagione, in Cile, nella quale ho realizzato 24 gol e volevo misurarmi con una sfida stimolante. Inoltre la mia è una scelta di vita perché in Italia sono stato benissimo e volevo che anche la mia famiglia provasse la sensazione di vivere in questa terra meravigliosa. Stare al Cosenza è una sfida personale perché ho accettato la proposta di una squadra in difficoltà, ma sono convinto che possiamo centrare la salvezza. Sono arrivato con questa idea e questo ottimismo per dare il mio contributo al raggiungimento di un obiettivo che sembrava impossibile e invece è alla nostra portata”
PORDENONE. “Per noi sarà la prima di tre finali, dobbiamo provare a vincerle tutte. Adesso però testa al Pordenone, che è retrocesso ma non regalerà nulla. Sarà una partita molto complicata perché loro verranno qui senza niente da perdere e potranno giocare senza l’assillo di dover fare risultato a tutti i costi”.