Cagliari, ora è difficile (ma non impossibile). Agostini archivia il 3-5-2 di Mazzarri e prepara una rivoluzione tattica. Ma è corsa contro il tempo

Cagliari, ora è difficile (ma non impossibile). Agostini archivia il 3-5-2 di Mazzarri e prepara una rivoluzione tattica. Ma è corsa contro il tempo
venerdì 6 maggio 2022, 01:00Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru

Tanto tuonò che piovve. Calza a pennello per un Cagliari che sino ad un paio di mesi fa pareva davvero avviato ad una salvezza in sicurezza. Poi la serie, tremenda, di sette sconfitte in otto gare. Solo il sussulto con il Sassuolo targato Deiola. Un’inversione di tendenza da far paura. La società, nel dopo partita col Verona, prova a far raddrizzare la barca rivoltando il calzino ed affidando la squadra ad Alessandro Agostini, gettato nella mischia direttamente dalla formazione Primavera. Laddove era riuscito a raggiungere i “play-off” per arrivare al titolo nazionale. Un modo come un altro per scuotere un sistema che fa acqua.

Troppe incongruenze tecnico tattiche ed un atteggiamento da parte dei singoli che ha messo a nudo le carenze caratteriali. Tralasciando l’aspetto dell’attaccamento alla maglia, che per alcuni è “optional” sconosciuto. Mancano tre turni alla conclusione e sarebbe necessario conquistare sempre i tre punti. Ma è una “mission impossible”: la trasferta di Salerno appare di un coefficiente di difficoltà altissimo, considerato come sta giocando la compagine allenata da Davide Nicola, mentre la successiva sfida con l’Inter è una montagna troppo alta da scalare, soprattutto per il Cagliari attuale.

Il disagio di questa situazione venutasi a creare si taglia a fette. Ora i giocatori si devono caricare sulle spalle tutte le responsabilità del caso. Sicuramente si assisterà ad una sorta di rivoluzione tattica. Il 3-5-2, lo schema utilizzato da Walter Mazzarri, va riposto in un cassetto ed Agostini si affiderà al 4-3-3 magari con un trequartista a sostegno che potrebbe interagire a supporto di due punte che svariano davanti. Certo il tempo è tiranno, il nuovo tecnico cercherà in pochi giorni di far assimilare il modulo e non è roba di poco conto. La fase di apprendimento dovrà essere repentina per arrivare a Salerno in condizioni se non ottimali, quantomeno sufficienti per poter competere alla pari. Una gran parte di responsabilità graverà anche sulle spalle di Daniele Conti e Andrea Cossu, i quali avranno il compito di fungere da “collante” tra società e squadra. Un lavoro che potrà poi essere proiettato in futuro, considerato il carisma di entrambi. Per adesso c’è da preservare la categoria. Difficile, ma non impossibile.