Dal mercato arrivano gol e assist: è un Cagliari ad alto potenziale, ma restano alcune manchevolezze impietose. Liverani lavora sul ruolo dei singoli e le varianti tattiche

Dal mercato arrivano gol e assist: è un Cagliari ad alto potenziale, ma restano alcune manchevolezze impietose. Liverani lavora sul ruolo dei singoli e le varianti tattiche
venerdì 26 agosto 2022, 09:45Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru

Nessun dubbio amletico: il potenziale è alto. Il Cagliari lo ha evidenziato ancora una volta nel confronto vinto rocambolescamente con il Cittadella. L’ultimo scorcio di mercato servirà per assestare una rosa che, anche se resta com’è, ha una discreta di valenza ed è in grado di elargire soddisfazioni in serie al popolo rossoblù in una cadetteria comunque competitiva.

Millico è arrivato in silenzio, sotto traccia, ma ha sciorinato l’assist decisivo per Makoumbou che è servito per incamerare tre punti pesanti nell’ultimo turno. Barreca sarà quella componente in più sulla corsia di sinistra che finora è mancata. Ma colui che potrebbe realmente sparigliare le carte è senza ombra di dubbio il cagliaritano doc Marco Mancosu. Tornato nella sua città ha messo immediatamente le cose in chiaro: l’attaccamento alla maglia prima di ogni altra cosa, che risulta essere sinonimo di abnegazione in ogni frangente delle contese. Guai a scordare le proprie origini. Il suo gol contro il Cittadella è stato il trampolino di lancio verso una vittoria che sa tanto di certificazione di forza da parte del gruppo-Cagliari.

Se si tirano le somme delle prime due giornate di campionato si può facilmente evidenziare la reazione della squadra quando la gara sembra definitivamente compromessa. Gaston Pereiro a Como ha riportato le sorti in parità, mentre Marco Mancosu e Makoumbou hanno addirittura ribaltato col Cittadella. E ciò non vuol significare solo spirito di reazione, ma anche ottima preparazione dal punto di vista fisico. Il Cagliari è capace di reggere per l’intera durata del confronto ed essere più fresco rispetto all’avversario di turno nel momento topico, quando si devono tirare le somme e puntare al risultato.

Ancora ci sono però importanti verifiche da fare, il lavoro sul campo dovrà essere certosino per limare alcune manchevolezze venute fuori impietose. L’incapacità di avere equilibrio fra i reparti il primo aspetto. I rossoblù spesso si lasciano trascinare dall’entusiasmo e si sfilacciano. Non hanno la capacità di accorciare le distanze. La difesa poi ha ballato in più di un’occasione, non ha messo pressione all’avversario. E questi difetti si sono notati in entrambe le gare d’esordio in campionato. Soprattutto con il Cittadella la squadra ha incassato un gol sul quale si poteva evitare di farsi trovare impreparati. Indubbiamente ha giocato una parte importante il fatto che le gambe ancora non rispondono alle sollecitazioni dopo i carichi di lavoro effettuati nella canicola di Assemini, resta il dato che Liverani ha denunciato senza mezzi termini l’errore nella conferenza stampa post-partita ed è quello di aver lavorato per tutta la settimana proprio su quell’opzione. Ed invece la linea arretrata si è fatta sorprendere paradossalmente in una di quelle giocate. Cose che capitano, ma se non accadono è meglio.

Anche la ricerca di varianti tattiche ha premiato il mister. Nell’ultima gara ha utilizzato un albero di Natale (4-3-2-1) magari ancora approssimativo, ma che ha comunque permesso di valorizzare quelle che sono le qualità dinamiche di Lapadula. L’italo-peruviano ha operato come unica punta, svariando su tutto il fronte offensivo, con licenza di dettare il passaggio per andare in porta. È anche arrivato ad un passo dal realizzare il suo primo gol in campionato, ma per questo c’è tempo. Ha sempre segnato, soprattutto in B, e non c’è motivo per il quale non lo debba fare anche a Cagliari. Se due trequartisti premiano la profondità ben venga questa nuova variante tattica, studiata in allenamento e riproposta in gara ufficiale.

Sono da perfezionare alcuni movimenti, però è facile prevedere che Liverani ricorrerà spesso al doppio trequartista, anche per caratteristiche intrinseche degli attori protagonisti. Ed in questo contesto, oltre all’intoccabile Marco Mancosu, si inserisce la figura di Zito Luvumbo. Il giovane angolano sa imprimere improvvise accelerazioni che lo portano a saltare l’uomo e creare scompiglio in fascia. Magari non ha l’ispirazione di un trequartista, però potrebbe essere utilizzato come seconda punta e Marco Mancosu unico ad operare tra le linee. Tutte opzioni che il tecnico potrà utilizzare avendo materiale umano in abbondanza. In attesa si sistemi il centrocampo con tutti a disposizione. Solo allora si potrà osservare la reale forza di squadra. Figure come Nandez e Rog possono davvero spostare gli equilibri, senza nulla togliere ai portatori d’acqua che hanno una parte fondamentale soprattutto nel lungo termine. Basta saper esaltare la chimica di squadra, affidando ad ognuno un ruolo definito.