LUCI E OMBRE A STRASBURGO 

LUCI E OMBRE A STRASBURGO 
mercoledì 27 luglio 2022, 23:25Il punto
di Vittorio Sanna
Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

di Vittorio Sanna

Vincere, anche d’estate, è un aspetto fondamentale. Allevia la fatica, tempra lo spirito, alimenta la fiducia. Vincere a Strasburgo, in trasferta, contro una squadra che un anno fa aveva sorpreso tutti arrivando a un passo dall’Europa, è un titolo di latta ma è comunque un titolo per una squadra che non vinceva neanche a pari e dispari. Ma per chi deve guardare a un campionato lungo e difficile, le analisi un poco più profonde sono d’obbligo. 

Robusta la difesa, di forte impatto, muscolare, capace di reggere botta con qualità umili ma redditizie: attenzione, aggressività, pochi fronzoli. Sostenuta da un centrocampo dove gli interni lavorano da ulteriore protezione. Due strati di mura che sono capaci  di non favorire l’assalto avversario. 

Fase difensiva ottima. Fase di possesso da rivedere. La spinta sugli esterni l’ha garantita Zappa, si è visto più di Di Pardo, un po’ meno Obert, ma da quella parte ci dovrebbe andare Carboni che a sua volta, nel secondo tempo, ha fatto meglio da difensore che da attaccante. In cabina di regia ci sono tanti pretendenti. Viola fa accademia. Cerca la palla, la fa passare per il sinistro, suo unico piede, ma se viene pressato va in affanno e la trama non decolla. Forse solo questione di tempo e di tempi di giocata. L’alternativa francese è stata Makoumbou, molto meglio da centrale che da interno, più playmaker che incursore. Da interno, ancora una volta, meglio Lella.

Buoni i movimenti dei due esterni d’attacco, larghi in appoggio, pronti a dare sponda e a creare spazio. Desogus immenso anche al tiro: gol meraviglioso. Gaston Pereiro molto attivo ma non sempre brillante e preciso, anche se i calci piazzati sono ghiotti per Pavoletti, vedi secondo gol. 

Quando si comincia a parlare di alternative, cominciano le ombre. È vero che mancavano Lapadula e Deiola, ma non possiamo certo farci illudere dalla permanenza di Rog e Nandez. Faragò e Kourfalidis possono fare parte del patrimonio generale, così come Luvumbo. Ma poi a che gioco giochiamo? Hanno giocato promesse come Lisandru Tramoni e, qualche minuto, Boccia. Tenuto in un angolo, nuovamente, Contini. A lui è stato preferito Pulina, tre anni più giovane, un paio di centinaia di minuti in Primavera 1, con tre anni in più a disposizione per crescere. E per fargli spazio, Luvumbo ha fatto il centrale. 

Potrei cancellare i cognomi, non mi interessano. Chiedo ancora una volta, perché? Quali sono le logiche del Settore Giovanile? Come si ottengono le chances per  poter sognare? Chi le stabilisce?

È chiaro che a Liverani è stato detto di non fare conto su alcuni profili, a priori, non solo Ladinetti e Biancu,  e probabilmente ci saranno i pacchetti in arrivo per completare la rosa.  Ma rimangono comunque le ombre, che le vittorie accorciano ma che, nel momento del bisogno, potrebbero rivelarsi un difetto di fabbrica. Pensate a quanto poco venivano utilizzati i componenti la rosa degli scorsi anni, tenuti quasi a fare numero. Altare e Obert ne sono testimoni, quando nello spogliatoio c’erano ancora Godin e Caceres. Tutte le scelte, dal primo al trentesimo calciatore devono avere come obiettivo il bene del Cagliari e non gli intrecci di un mercato all’ingrosso e al dettaglio che non hanno una limpida pianificazione.



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VITTORIO SANNA  - Giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari. Autore del libro "La Terra dei Giganti", appena uscito nelle librerie. Un viaggio nella storia dello sport e della relativa statuaria sportiva, dalle prime civiltà ai giorni nostri. Una sezione con i profili degli 88 olimpionici e paralimpici sardi nelle Olimpiadi e Paralimpiadi moderne finora riportati alla luce attraverso un continuo lavoro di ricerca.