Mancosu, aiutato da Makoumbou, mette la firma sul primo successo in campionato del Cagliari. La vittoria non deve illudere perché c'è tanto da fare ma è già un ottimo modo di iniziare il torneo

 Mancosu, aiutato da Makoumbou, mette la firma sul primo successo in campionato del Cagliari. La vittoria non deve illudere perché c'è tanto da fare ma è già un ottimo modo di iniziare il torneo
lunedì 22 agosto 2022, 10:55Il punto
di Giuseppe Amisani

di Giuseppe Amisani


In questo primo scorcio di campionato, una vittoria è già un passo avanti importante. Sia chiaro: non deve essere una benda sugli occhi di squadra e tifosi perché il lavoro da fare è ancora tanto. Ma con un Marco Mancosu in questo stato di grazia, il Cagliari può puntare con convinzione al salto di qualità.

La strada, è ovvio, sarà lunga e ricca di insidie anche perché, come ha dimostrato domenica notte il Cittadella, tutte le compagini affronteranno i rossoblù con il coltello tra i denti. Troppo forte la tentazione di dare il meglio contro la squadra da battere di questo torneo, quella che dopo l'amara retrocessione deve tornare quanto prima nella massima serie. E allora gli isolani dovranno rimboccarsi ancora di più le maniche per evitare di essere messi in difficoltà come è accaduto contro i veneti. La compagine di Fabio Liverani va ancora a corrente alternata e vive sulla precaria condizione atletica di parecchi dei suoi. Ma qualche piccolo progresso si è già visto e quando le cose gireranno per il verso giusto, ma soprattutto quando le gambe risponderanno alla lettera agli input che arriveranno dalla testa, allora ci sarà da divertirsi. Un altro mattoncino, però, è stato messo. E anche il fatto di aver fatto punti dopo essere andati sotto, così come all'esordio in campionato a Como, va preso come una nota, per ora, positiva. Segno di un gruppo che non molla mai ma allo stesso tempo che deve trovare la giusta quadra per evitare di iniziare sempre con l'handicap.

Per ora, con appena centottanta minuti giocati nel torneo cadetto e altri novanta in coppa Italia, tutto è lecito. Anche perché andare a scontrarsi contro squadra più quadrate e soprattutto abituate a giocare insieme e allo stesso modo dalle passate stagioni, alza il livello di difficoltà. Ma il Cagliari è stato superiore anche a questo ed è riuscito a tenere a galla la barca nei momenti di maggiore difficoltà, per aspettare che tutto si rimettesse al suo posto.

Applausi, dunque, alla tenacia e alla caparbietà della squadra, ma anche qualche campanello d'allarme. Forse inevitabile in questo momento della stagione ma sicuramente da non trascurare. La difesa deve trovare tempi e meccanismi giusti per evitare di andare in bambola. Contro il Cittadella, è bastata una verticalizzazione veloce dalla metà campo avversaria, per mandare in tilt la linea arretrata sarda. E non è stata l'unica apprensione. Altare e Goldaniga devono trovare ancora il miglior affiatamento, ma servono, soprattutto, soluzioni sugli esterni. Il pur volenteroso Obert ha mostrato qualche difficoltà mentre a destra, per ora, né Zappa né Di Pardo hanno convinto del tutto. Basterà l'arrivo, ormai imminente, di Barreca a risolvere i problemi? Probabilmente no, anche se sarà un rinforzo interessante per Liverani. Serrvirà maggiore applicazione nel corso della settimana e soprattutto quel pizzico di coraggio in più nell'impostare l'azione. I frequenti passaggi all'indietro verso Radunovic non hanno certo esaltato il pubblico e su questo ci sarà ancora tanto da lavorare. Così come ci saranno da chiarire le gerarchie e le posizioni per evitare di andare in confusione. In particolare in mediana dove Makoumbou è tornato a fare la mezz'ala, senza grande entusiasmo, lasciando la regia ad un Deiola in affanno nella fase di costruzione. E poi c'è il solito Pereiro che dopo essere stato l'eroe di Como, non è pervenuto contro il Cittadella. Ancora più ombre che luci per l'uruguaiano che ha ancora poco più di una settimana per decidere sul suo futuro.

In fondo, ma solo per dargli i giusti meriti, vanno fatti i complimenti a Mancosu. Non era facile, soprattutto dal punto di vista delle emozioni, contenere entusiasmo e voglia di fare per mettersi al servizio della squadra. Marco ci è riuscito dimostrando non solo professionalità ed attaccamento a quella maglia che ha sempre sentito sua, seppure a distanza. E ha da subito messo in chiaro che può essere il valore aggiunto di questo Cagliari. Anche perché da uno come lui, il rendimento costante ad alti livelli è assicurato. Qualità, freschezza atletica e aspetto psicologico votato al sacrificio saranno le sue armi per portare la compagine isolana in serie A. La strada sarà ricca di ostacoli, salite e insidie di tutti i tipi, ma con un Mancosu in più in sella, la volata non potrà che essere da applausi.