Patti chiari e amicizia lunga: così il presidente Giulini ha riconquistato la piazza rossoblù. Ora l'esame Serie A con una squadra di tutto rispetto, ma anche con un punto dolente...

Patti chiari e amicizia lunga: così il presidente Giulini ha riconquistato la piazza rossoblù. Ora l'esame Serie A con una squadra di tutto rispetto, ma anche con un punto dolente...
mercoledì 2 agosto 2023, 10:55Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru

Patti chiari, amicizia lunga. Un detto magari un po’ obsoleto, ma che calza a pennello nel rapporto fra i tifosi e la società, che si era logorato nel tempo, complice la retrocessione del 2022 che era stata la classica goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Poi la cavalcata della scorsa stagione, l’avvento di Ranieri ed il “colpo grosso” maturato in quel di Bari, con la promozione colta nel recupero di un “play-off” che oramai fa parte della storia. Il presidente Giulini ha mostrato di aver travasato l’esperienza di imprenditore a quelle che sono le esigenze di una società di calcio. Rimediando durante l’anno a qualche errore iniziale di valutazione, prima sostituendo una guida tecnica che trasudava incomprensioni interne e poi inserendo gli uomini giusti in un contesto che probabilmente aveva necessità di una ventata di novità.

Bonato al posto di Capozucca non dava garanzie di esperienza, considerato il passato del secondo, resta tuttavia una pietra miliare nella composizione del “puzzle” che ha portato ad ottenere un risultato che pareva irraggiungibile. Un “input” importante è stata anche la conferma di Roberto Muzzi, già presente prima dell’arrivo di Ranieri.

Per l’ex-bomber è stato ritagliato un ruolo di maggior responsabilità all’interno dello schema societario e soprattutto dello spogliatoio. Ed è stata una delle svolte principali nel centrare il successo sportivo. In questo contesto, la società ha costruito e cementato un rapporto con i “supporters” che ha avuto immediati riscontri positivi.  Sono terminate le contestazioni nei confronti del presidente, che ad inizio torneo avevano toccato vertici quasi fastidiosi e via via che i risultati arrivavano si sono azzerate.

In attesa della controprova, attesa con il nuovo campionato, che andrà a cominciare tra meno di un mese e che vedrà il Cagliari ai nastri di partenza con una squadra di tutto rispetto, messa in piedi nel corso della torrida estate. Le mosse che sono state messe in atto hanno evidenziato che la proprietà ha tutte le buone intenzioni di mantenere la categoria nel lungo periodo, anche e soprattutto se si sbloccasse il progetto-stadio.

Ecco, proprio quest’ultimo è un punto dolente, ma che non dipende necessariamente dal Cagliari. Vanno rivisti determinati equilibri soprattutto da parte dell’amministrazione pubblica. Il “boom” degli abbonamenti, con l’innegabile spinta della promozione nella massima serie, deve essere monitorata con attenzione. La “Unipol Domus” oramai non basta più. Probabilmente nella prossima annata i sedicimila posti saranno occupati tutti da abbonati e saranno messi in vendita poche centinaia di biglietti per i confronti interni. Un segnale che la passione dei “supporters” ha raggiunto livelli di soddisfazione con pochi riscontri negli ultimi anni.