Ripartire dalla salvezza. Ranieri capopopolo. Ora Giulini può e deve progettare in grande, il popolo sardo merita qualcosa di più. Bonato fondamentale. I giovani in rampa di lancio, la sicurezza in difesa e tante valutazioni da fare

Ripartire dalla salvezza. Ranieri capopopolo. Ora Giulini può e deve progettare in grande, il popolo sardo merita qualcosa di più. Bonato fondamentale. I giovani in rampa di lancio, la sicurezza in difesa e tante valutazioni da fare
martedì 21 maggio 2024, 00:45Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru

Ripartire da quella salvezza appena conquistata. Una salvezza che i giocatori hanno consegnato alla città, con precedenza a quei quattromila che hanno affollato la curva di Reggio Emilia e che si sono sobbarcati gli onori e gli oneri di una trasferta per certi versi scomoda, ma che alla fine ha avuto l’epilogo sperato.

Il Cagliari si è confermato nella massima serie e ad un certo punto della stagione pareva davvero che il traguardo si allontanasse, il futuro appariva nebuloso e denso di incognite. Merito di mister Ranieri non essersi mai arreso all’evidenza, esser sempre riuscito a tenere le briglie di un cavallo imbizzarrito che voleva disarcionarlo.

Un capopopolo l’allenatore rossoblù, che in Sardegna ha trovato una dimensione inaspettata. La promozione lo scorso anno e la salvezza in questa tribolata annata costellata da vicissitudini interne dovute ad infortuni di vario genere che hanno minato il regolare svolgimento del torneo. Senza questi contrattempi probabilmente, anzi sicuramente, la storia sarebbe stata diversa. Il Cagliari avrebbe raggiunto molto prima il traguardo agognato.

Ora non bisogna fermarsi. Passata la giusta sbornia dei festeggiamenti, sarà necessario pianificare il futuro, per non cadere in quel circolo vizioso che consenta alla formazione cagliaritana di attendere le ultimissime giornate per salvarsi. Progettare in grande è possibile, senza svenarsi o fare il passo più lungo della gamba.

Sarebbe opportuno consegnare ai tifosi una squadra con ambizioni più corpose di quelle attuali laddove, dopo una promozione tra l’altro rocambolesca, si è (giustamente) solamente pensato a preservare la categoria. Il popolo sardo merita qualcosa di più.

Il patron Giulini si è immedesimato, la sua conoscenza nella conduzione di un’azienda lo ha supportato nel gestire al meglio le risorse in ambito calcistico. Ha saputo risorgere dalle ceneri della sua seconda retrocessione da quando è alla guida della società. Ora dovrà provare a fare quel balzo in avanti per dare una dimensione superiore alla sua creatura. L’asticella dovrà inevitabilmente alzarsi per scrutare il futuro con maggior ottimismo.

In questo il supporto di una guida esperta come Nereo Bonato è opzione fondamentale. Il ds è anche persona carismatica, che trasmette serenità e soprattutto conosce tutti gli artifizi e gli anfratti nascosti delle trattative di mercato. Gli è stata accordata fiducia illimitata e adesso dovrà mettersi al lavoro alla ricerca di quelle pedine da affiancare ad un manipolo di giovani dall’avvenire roseo.

I vari Prati, Sulemana, Obert e lo stesso Oristanio (quest’ultimo in prestito dall’Inter) sono già saliti sulla rampa di lancio. Mina è una sicurezza soprattutto se si rimette in linea con il suo fisico con qualche acciacco.

Per il resto dovrà esser fatta attenta valutazione. Per non incorrere in errori che possano compromettere la solidità di un gruppo che ha mostrato di essere granitico nel momento decisivo della stagione.