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© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 29 ottobre 2018, 15:00Il punto
di Francesco Ortu

Il Cagliari, nel pomeriggio della Sardegna Arena, abbatte la propria bestia nera Chievo per 2-1. Una partita a larga parte dominata che ha visto un pericoloso calo di concentrazione dei sardi, regalando un finale quasi da shock.

Formazione tipo per Mister Maran, con Srna rientrante e Pisacane che vince nuovamente il ballottaggio con Romagna. La sfida inizia con il turbo per i padroni di casa: il giro palla è asfissiante, gli spazi sono occupati benissimo ed i clivensi contribuiscono visto la loro passività apparendo nulli e inesistenti. La quantità di azioni offensive e di corner raggiunge la quantità industriale. Ed è proprio da questi ultimi che arriva il vantaggio: JP batte dalla sinistra, il cross sorvola l'area e allora Pavoletti, in mezzo a due marcatori, svetta sopra tutti e insacca. Un gol di testa, chi l'avrebbe mai detto? Il bis per poco non arriva poco dopo quando, su azione fotocopia, Srna sciupa tutto concedendo gentilmente il pallone agli ultras in Curva Nord. Nel prosieguo della prima frazione si vede una progressiva crescita degli uomini di Ventura, ma senza pungere in modo rischioso. Nella seconda frazione Castro&co riprendono a dirigere lo spartito, dettano ritmo, tempi e battute come in una sinfonia ma lo fanno senza strafare aspettando il momento propizio per sfondare. Ed è così che arriva il raddoppio: Pavoletti riceve un pallone dentro l'area, lo porta verso l'esterno per Castro che accorre. "El Pata" fa quindi partire un missile terra-aria che "esplode" alle spalle di Sorrentino. La partita sembra virtualmente chiusa... o almeno così sembra: i gialloblù di destano dal coma e rivitalizzati dall'ingresso di un virtuoso Birsa diventano molto pericolosi. Dopo il gol di Stepinski che riapre il match continuano a spingere su un Cagliari troppo sicuro e adagiato sugli allori, che provoca non pochi sudori freddi. Tuttavia i tre punti arrivano come da copione.

Si soffre ma si vince. E a passi molto blandi, quasi impercettibili, i rossoblù continuano un cammino di tutto rispetto. Quanti hanno notato che l'Europa dista solo due punti? Non indicherà di certo il perseguimento dell'obiettivo, ma di certo è un fattore indicativo dell'ottimo rendimento, del miglioramento e della crescita. I frutti finalmente si colgono, e non c'è solo solo gioco ma anche i risultati.

I due protagonisti sono lapalassiani: Castro persegue la dura legge dell'ex e lo fa con un gol da cineteca, non si poteva festeggiare in modo migliore la prima segnatura in Sardegna. Un giocatore veramente completo che ora dimostra tutto il suo talento, un trascinatore nato per questa squadra. L'altro è ovviamente Pavogol, non certo una novità che però sta raggiungendo risultati sempre migliori: quinto in classifica marcatori, terzo italiano per gol e miglior colpitore di testa in Europa battendo giganti come Lukaku e Kane. Siamo veramente sicuri che non possa contribuire in nazionale? Mancini ha visibilmente scelto la strada del falso nueve, ma per venire incontro ad esigenze tattiche diverse come si può escludere un attaccante con uno score così?

Come si chiedeva finalmente si è ottenuto il salto di qualità, seguito da una certa continuità. Tuttavia nel perseguimento di ciò si presenta un ostacolo difficilmente sormontabile lungo la strada: la Juventus. Naturalmente i realisti porranno come richiesta minima il "salvare la faccia" contro una squadra che appare titanica, tuttavia per un tifoso è lecito sognare il colpaccio, il miracolo che sarebbe una scala verso il paradiso calcistico.