Sprecati tutti i match point, oggi il Cagliari a caccia del miracolo. L'ingrato compito di Agostini

Sprecati tutti i match point, oggi il Cagliari a caccia del miracolo. L'ingrato compito di AgostiniTUTTOmercatoWEB.com
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domenica 22 maggio 2022, 06:45Il punto
di Giuseppe Amisani
Giuseppe Amisani, corrispondente da Cagliari per il Corriere dello Sport-Stadio

di Giuseppe Amisani

Epilogo perggiore i tifosi del Cagliari non avrebbero potuto immaginare. La formazione isolana, dopo aver gettato al vento parecchie ghiotte occasioni di lasciare i bassifondi della classifica, si giocano tutto negli ultimi novanta minuti. Con il pensiero fisso che anche una vittoria, indispensabile per tenere accesa la flebile fiammella della speranza, potrebbe non bastare. La fetta più grossa della salvezza passa, infatti, per quello che accadrà tra Salernitana e Udinese perché se i granata vincessero contro i friulani, ogni risultato del Penzo sarebbe inutile.

Inutile, in questo momento, puntare l'indice sul comportamento, sicuramente deprecabile, di parte della tifosiera di Salerno che ha minacciato alcuni giocatori bianconeri. E gli stessi tifosi saranno allo stadio, domenica notte, per spingere, con tutte le maniere possibili, i beniamini di casa verso un traguardo che sarebbe storico. Atteggiamenti da condannare sicuramente ma che poco hanno a che vedere con l'eventuale condanna di un Cagliari che ha avuto tutto un campionato per chiamarsi fuori dalla zona calda della graduatoria. E che invece ha sistematicamente sprecato tutti i match point a disposizione. Dalle vittorie sfumate nel girone di andata contro Venezia e Salernitana alle chance più recenti gettate al vento come le sconfitte contro Spezia e Genoa su tutte. Diabolico pensare di poter battere l'Inter e chiudere la stagione con sei punti nelle ultime due, dopo tutto un campionato durante il quale il Cagliari è riuscito a vincere appena sei volte.

Le colpe di quanto accaduto verranno evidenziate alla chiusura dei giochi magari con una salvezza insperata arrivata all'ultimo minuto. Ma l'aspetto impensabile è che una squadra costruita con tanti giocatori importanti, non sia mai riuscita a sbloccarsi dal punto di vista caratteriale. Spesso in balia degli avversari, è mancata la grinta, è venuto meno il coraggio di osare e alla fine si sono pian piano sgretolate tutte le certezze. Ad Agostini il compito, ingrato, di fare il miracolo dopo che Mazzarri, subentrato dopo tre giornate a Semplici, non è stato in grado di far svoltare il suo collettivo. Parecchie cose non hanno funzionato e questo dovrà servire di lezione. Tifosi e addetti ai lavori ci sperano ancora ma in questo momento, realisticamente, tutto sembra complicato. La speranza, naturalmente, resta l'ultima a morire ma ci vorrà una sorta di miracolo per centrare un risultato che, insperato alla fine del giorne di andata, era sembrato cosa fatta dopo la vittoria in casa del Torino. E invece il Cagliari è risprofondato in un baratro dal quale non è più riuscito ad uscire. Il successo sul Sassuolo è stato come un aspirina per curare una gravissima malattia e infatti ha solo tamponato gli effetti negativi di un momento destinato a proseguire. I ko con Genoa e Verona hanno riaperto la ferita e spalancato il baratro sotto i rossoblù. E anche a Salerno, in una situazione ambientale difficile e con il nuovo tecnico in panchina, la squadra ha fallita sul piano caratteriale perché è stata frenata dalla paura. Sarebbe servita una prestazione aggressiva, degna di chi non ha più nulla da perdere e invece ancora una volta gli isolani hanno fatto fatica dimostrando tutta la loro vulnerabilità. La rete di Altare a tempo scaduto ha solo limitato i danni dell'ennesima prestazione negativa e tenuta accessa la fiammella. Ora non resta che provare a battere il Venezia, cosa tutt'altro che scontata visto il Cagliari di questa stagione, e sperare in un regalo da parte dell'Udinese per evitare l'onta di una nuova retrocessione in meno di dieci anni.