Tecnica, testa, cuore e finalmente una mentalità operaia: così Ranieri ha costruito la rimonta del Cagliari fino all'ultima curva del Gran Premio Serie B

Tecnica, testa, cuore e finalmente una mentalità operaia: così Ranieri ha costruito la rimonta del Cagliari fino all'ultima curva del Gran Premio Serie BTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
domenica 4 giugno 2023, 22:20Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru

C’è il Bari tra il Cagliari ed il sogno. In quel di Parma la formazione rossoblù ha messo in vetrina tante componenti, compresa una che pareva non aver assimilato nonostante mister Ranieri la predicasse dall’inizio del suo arrivo: la mentalità operaia che ben si sposa con un campionato come quello cadetto. Il saper soffrire, annaspare, sacrificarsi uno per tutti e tutti per uno. Insomma, alla resa dei conti, finalmente la squadra ha saputo calarsi nella parte per disputare un torneo come la serie B, molto diverso dalla A per tutta una serie di congetture. Ora ecco che come per incanto sono affiorate altre qualità nascoste o che forse si erano solo assopite. Che testimoniano la saldezza morale di una formazione che tendenzialmente avrebbe dovuto avere poco da spartire con la cadetteria, visto il peso tecnico di alcuni elementi.

A Parma il Cagliari ha mostrato invece di sapersi adattare alla bisogna e di non piegarsi di fronte a niente e nessuno. Il trend della serie era già favorevole ai rossoblù dopo lo scoppiettante finale del confronto di andata. Anche se il Parma ha tentato sempre di risollevare le sorti contando sul confronto del Tardini. Non ha fatto però i conti con l’abnegazione di una squadra oramai con una identità certificata. Che l’allenatore ha saputo conferirgli lavorando di fino giorno dopo giorno.

A questo punto tutto può accadere. Giustamente Ranieri spegne i sacri fuochi affermando che il Cagliari ancora non ha fatto nulla. Sicuramente una visione della realtà che va condivisa. I rossoblù devono pensare ora a superare l’ultima curva, la più insidiosa come in un Gran Premio che si rispetti, rappresentata da una formazione, come quella di Mignani, che in “regular-season” riuscì a violare la “Unipol Domus” nel confronto dell’andata.

Nel ritorno invece, un Cagliari più quadrato, non riuscì nell’impresa di vincere in casa del Bari solo per un fallo ingenuo in area di Makoumbou sui titoli di coda, che permise ai padroni di casa di pareggiare su calcio di rigore quando pareva che la gara fosse oramai avviata alla conclusione con la vittoria cagliaritana (Antenucci pareggiò dal dischetto al sesto ed ultimo minuto di recupero dopo che Lapadula portò in vantaggio i suoi dopo soli tre minuti).

Per un finale di stagione racchiuso in due partite secche contano si le componenti tecniche, ma in parti uguali a testa e cuore. È il momento di dare tutto, al termine di un campionato logorante non solo perchè la serie B concede davvero poche pause nel corso dell’annata, ma soprattutto per le energie nervose utilizzate per riportare il Cagliari in linea di galleggiamento. Un girone di ritorno che la squadra ha vissuto all’inseguimento fino ad arrivare a giocarsi la serie A in una finale tutta da gustare. A prescindere da come finirà è doveroso un plauso a tutti, società e squadra, oltre allo staff tecnico. Andare in vacanza con la coscienza pulita è già un bel vivere.