Troppe anomalie in questo Cagliari, carenza vittorie ha tante radici. Ora si aprono diverse soluzioni. E a gennaio potrebbero essere tagliati i rami secchi

Troppe anomalie in questo Cagliari, carenza vittorie ha tante radici. Ora si aprono diverse soluzioni. E a gennaio potrebbero essere tagliati i rami secchi
sabato 12 novembre 2022, 00:02Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru

Squadra cercasi. L’allarme rosso è certificato indiscutibilmente: il Cagliari ha paura di vincere. A Bolzano, contro una neopromossa imbottita di giovani virgulti, un’ulteriore conferma. Troppe anomalie quando si deve far quadrato per mettere in cassaforte i tre punti. È in questo frangente che deve venir fuori in tutta la sua essenza quella che dev’essere un’identità consolidata. Figlia di una tecnica che in cadetteria è sicuramente superiore a tanti, Sudtirol compreso. Liverani continua a non trasmettere ai suoi le credenziali utili per far pesare il tasso individuale.

La carenza di vittorie ha tante radici differenziate. Prima fra tutte la mancanza di un canovaccio tattico apparso più che approssimativo. È anche vero che nell’ultima uscita mancavano pedine importanti, ma ciò non deve essere una scusante, anche perché coloro che sono stati scelti per interpretare la gara non sono sicuramente elementi di second’ordine, soprattutto in un torneo che appare di non eccelso livello.

Ora si aprono diverse soluzioni per il proseguimento della stagione. Una di queste non lascia spazio a divagazioni ed abbraccia quello che potrà essere un futuro denso di nubi. Che il Cagliari possa disputare un campionato anonimo, di centro classifica, come sta attualmente accadendo, non può essere accettato soprattutto dai “supporters” che si attendevano ben altro. In modo particolare dopo l’ottimo lavoro estivo da parte della società, la quale ha consegnato al mister una squadra di livello per disputare un torneo all’avanguardia. A questo punto della stagione invece i rossoblù non sarebbero nemmeno ammessi ai play-off per la promozione.

Altra strada da intraprendere sarebbe un percorso “conservativo” almeno sino alla riapertura delle liste di gennaio, quando si tenterebbe di ricorrere al “taglio” dei rami secchi. Di coloro cioè che non hanno mostrato attaccamento alla maglia ed anche partecipazione ad un progetto che tuttavia, giornata dopo giornata, si sta rivelando sempre più nebuloso nei suoi contorni. Una sterzata positiva arriva dalla decisione unanime di anticipare il ritiro di un giorno per potersi ricompattare.

È già accaduto con risultati altalenanti, ma adesso è importante mostrare all’esterno che il gruppo è compatto, senza farsi trascinare da inutili isterismi. Il Pisa è avversario da prendere con in dovuta considerazione in proiezione futura quando si andranno ad affrontare formazioni di seconda fascia. La serie B ha abituato a colpi di scena repentini. Basti pensare al Venezia che alla “Unipol Domus” aveva imperversato sul Cagliari ed ora invece si ritrova al penultimo posto in piena zona retrocessione. Oppure al Perugia che qualche giornata fa aveva violato il campo della Reggina festeggiando il ritorno in panchina di Castori,  ma adesso è all’ultimo posto in perfetta solitudine con soli sette punti.