Nuovo stadio, l'architetto Manca: "Il progetto esecutivo è già pronto"

Nuovo stadio, l'architetto Manca: "Il progetto esecutivo è già pronto"TUTTOmercatoWEB.com
venerdì 17 luglio 2009, 14:36News
di Niccolò Schirru
fonte L'Unione Sarda

L 'architetto Jaime Manca di Villahermosa parla di «lucida follia», quando racconta di come nell'ultimo anno il lavoro di progettazione del nuovo stadio Sant'Elia non si è mai fermato. «Non è stato facile andare avanti quando tutto sembrava essere andato a monte - racconta - eppure dopo il progetto preliminare abbiamo ultimato anche quello definitivo e stiamo per varare quello esecutivo». Tecnicamente, quindi, i progettisti sarebbero pronti a partire anche prima del maggio 2010. Quali sono i tempi per demolire il vecchio stadio e realizzare quello nuovo? «Dipende esclusivamente dai turni di lavoro che verranno decisi quando sarà il momento - aggiunge il professionista - posso solo dire che la location migliore è senz'altro quella dell'attuale struttura. È una soluzione urbanistica ottimale, perché la gente è già abituata alla presenza dello stadio. In futuro si ritroverà un qualcosa di meno impattante, più raccolto, più bello da vedersi, più funzionale». C'è da aggiungere che la presenza di un cantiere non creerebbe alcun problema né alla viabilità né alle abitazioni vicine: «È per questo che si potrebbe pensare a un raddoppio dei turni di lavoro».

I tempi, in caso di un turno unico giornaliero di otto ore, sono già stati fissati in un cronoprogramma: «Circa tre mesi per la demolizione delle tribune, la rimozione dei detriti e le fondazioni - racconta l'architetto - altri tre per il montaggio degli “impalcati” prefabbricati, con i quali realizzeremo la nuova struttura. Altri due o tre mesi per la sistemazione delle aree esterne (parcheggi, verde pubblico e viabilità)». In tutto circa nove mesi. Tempi che potrebbero essere dimezzati in caso di raddoppio dei turni di lavoro. «Proprio così - conclude Manca di Villahermosa - non è sbagliato pensare che potremmo cavarcela in cinque o sei mesi. L'ideale sarebbe arrivare a un Accordo di programma, che consentirebbe di accentrare il coordinamento e l'esecutività dei lavori». La strada, che pure non si preannuncia semplice, è tracciata.