Esclusive TC

UN MIRTO CON... FRANCESCO VELLUZZI: "In estate il Cagliari ripartirà da Mina e da Luperto. La società isolana potrebbe riscattare Piccoli e Caprile per poi rivenderli e monetizzare, come fece l'Empoli con Guglielmo Vicario"

UN MIRTO CON... FRANCESCO VELLUZZI: "In estate il Cagliari ripartirà da Mina e da Luperto. La società isolana potrebbe riscattare Piccoli e Caprile per poi rivenderli e monetizzare, come fece l'Empoli con Guglielmo Vicario"
Oggi alle 00:01Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Francesco Velluzzi, giornalista de La Gazzetta dello Sport, ai microfoni di Tuttocagliari.net fa il punto sulla stagione dei rossoblù allenati da Davide Nicola e ipotizza le mosse di mercato che la società presieduta da Tommaso Giulini potrebbe pianificare con l’apertura della campagna di rafforzamento estiva.

Francesco, lei come considera la stagione vissuta da Luperto e compagni? La squadra ha reso al cento per cento delle sue potenzialità o avrebbe potuto fare qualcosa in più?

“Diciamo che l’obiettivo è stato raggiunto. Magari tagliare il traguardo un po’ prima sarebbe stato più bello e più soddisfacente per tutto l’ambiente, ma era chiaro fin dallo scorso agosto che l’undici rossoblù avrebbe dovuto lottare strenuamente per mantenere la categoria. La dirigenza ha avuto il merito di inserire una pedina come Caprile – rivelatosi assolutamente fondamentale per la salvezza – nel mercato invernale.

Le squadre coinvolte nella bagarre-retrocessione fin da inizio campionato erano quelle sei-sette. L’organico del Lecce era a mio parere inferiore a quello del Cagliari, e forse non troppo adatto alla massima categoria. Stesso discorso per il Venezia. Il Monza annoverava giocatori dal nome altisonante, ma si vedeva già dalla seconda parte dello scorso campionato che stava prendendo una brutta piega. L’Empoli viene costruito ogni anno per riuscire miracolosamente a centrare l’obiettivo e, come sempre, se la sta giocando. Il Verona era più o meno sullo stesso livello. Il Cagliari, il Genoa e l’Udinese hanno trovato i gol per mettere al sicuro la permanenza in serie A rispettivamente con Piccoli, Pinamonti e Lucca: tre centravanti italiani, peraltro.”

A suo avviso come opereranno sul mercato Giulini e il DS Bonato per rinforzare una squadra che ha certamente raggiunto la salvezza con una giornata d’anticipo ma che, non dimentichiamolo, allo stesso tempo ha collezionato fin qui ben diciannove sconfitte in campionato (di cui nove tra le mura amiche)?

“In effetti diciannove sconfitte sono tante. Io credo che il Cagliari abbia delle sane e discrete risorse economiche: riceve dei buonissimi soldi dai diritti televisivi, tanto per cominciare. Inoltre dopo la retrocessione in serie B del 2022 la società si è liberata di diversi contratti ‘pesanti’. La rosa attuale a mio parere in serie A ci può stare, ma quello che è ormai alle porte non sarà un mercato facile. Piccoli non è del Cagliari, così come Caprile. Gaetano andrà riscattato e costerà non poco. Il club isolano partirà da due basi solide, che sono Mina e Luperto: Mina ha sostanzialmente rinnovato – manca solo l’accordo formale – e resterà a lungo in Sardegna. Luperto ha dimostrato di essere un difensore estremamente affidabile: uno dei migliori tra quelli che militano nelle formazioni normalmente collocate nella parte destra della classifica. In più Gabriele Zappa ha rinnovato. Io rinnoverei immediatamente il contratto anche ad Augello, il quale coprirà le spalle a Idrissi, terzino che il Cagliari riporterà alla casa madre per lanciarlo in serie A dopo un’ottima stagione vissuta al Modena. Credo inoltre che rinnoverà per un altro anno Nicolas Viola.

Poi è chiaro che andranno sciolti i nodi principali, a partire da quello del portiere e di Piccoli: quest’ultimo ha un riscatto fissato a 12 milioni. Il Cagliari sta pensando di riscattare sia il bomber bergamasco che Elia Caprile per poi provare a venderli e, dunque, monetizzare. Caprile ha sicuramente mercato, perché per lui la società isolana deve versare 6 milioni ma poi potrà rivenderlo a una cifra più alta. Un po’ come fece l’Empoli con Guglielmo Vicario. In caso di cessione di Caprile i rossoblù potrebbero adocchiare estremi difensori come Radu, Falcone o Montipò. Da monitorare anche la situazione di Zortea, che quest’anno ha fatto benissimo siglando ben sei reti in serie A. E Zortea è tutto rossoblù, mentre Adopo – che ha fatto una gran bella stagione – io personalmente farei di tutto per riscattarlo.

Credo che partirà uno tra Makoumbou e Prati. Naturalmente le esigenze primarie della società sono quelle di avere un portiere e un centravanti di sicuro affidamento. Con un’alternativa in attacco che dovrà essere necessariamente individuata, considerando l’età di Leonardo Pavoletti. Inoltre sarà prioritario mandare Kingstone a giocare, perché a questo punto è diventato urgente trovare una collocazione stabile al ragazzo. Tutti poi chiedono la promozione di alcuni elementi della primavera, che un mese e mezzo fa ha brillantemente conquistato la Coppa Italia di categoria a spese del Milan. Ma il salto dalle giovanili alla serie A è enorme: i ragazzi di Pisacane non sono ancora pronti. Devono andare a maturare e a farsi le ossa in Lega Pro o in serie B. Ci sono alcuni prospetti particolarmente interessanti, a partire da Vinciguerra, ma passare dalla primavera alla A è un triplo carpiato che pochissimi giocatori recentemente sono stati in grado di compiere con successo.

Capitolo allenatore: Davide Nicola ha un altro anno di contratto, quindi sostanzialmente è e sarà lui il tecnico del Cagliari. Ma occorre che ci sia convergenza di opinioni e unità di intenti tra lui e la società: nell’ultima conferenza stampa il mister piemontese si è tolto qualche sassolino dalle scarpe. Nell’ambiente c’è stata un po’ di tensione, anche a causa del raggiungimento della salvezza che continuava a slittare di settimana in settimana. Io penso che Nicola abbia fatto il suo, costruendo anche un accettabile rapporto con la squadra pur con alti e bassi, perché naturalmente chi ha giocato di meno non può essere contento. Un elemento chiave nel dialogo tra il Cagliari e Nicola è il fatto che il tecnico richiede rinforzi di livello – insomma, da serie A - in ruoli precisi e specifici. Zappa, ad esempio, non ha un ricambio. Anche a centrocampo potrebbe esserci bisogno di un paio di elementi che garantiscano qualità ed equilibrio. In attacco oggi come oggi non sarà facile vendere Zito Luvumbo, reduce da diversi infortuni e da un’annata vissuta in tono minore rispetto alle precedenti stagioni. Anche se Nicola ha saputo trasformarlo in una pedina più utile per la squadra e maggiormente inserita nel gioco collettivo dell’undici rossoblù. Prima l’angolano giocava per sé stesso, correva tantissimo ma era, diciamo, tatticamente poco strategico. Oggi da questo punto di vista è sensibilmente maturato.

Insomma, non credo che ci saranno vere e proprie rivoluzioni nella rosa del Cagliari. Prevedo piuttosto alcuni aggiustamenti, legati innanzitutto alla definizione delle varie questioni-prestiti. Occorrerà infine capire cosa fare con Gaetano: dopo aver fatto benissimo nello scorso campionato quest’anno non ha vissuto una stagione esaltante. Giulini e Bonato dovranno decidere se e quanto fare leva su di lui.”