Sanna: "Il Cagliari merita di puntare a qualcosa di più grande. Viola decisivo a Reggio"

Sanna: "Il Cagliari merita di puntare a qualcosa di più grande. Viola decisivo a Reggio"
lunedì 20 maggio 2024, 13:45News
di Vittorio Arba

Il giornalista Vittorio Sanna, â€‹â€‹nel suo "Commento a caldo" post Sassuolo-Cagliari, pubblicato sul proprio canale YouTube, ha commentato la salvezza rossoblù. Di seguito le sue parole, riprese da TuttoCagliari.net: 

"Date ai tifosi quel che è dei tifosi. Il Cagliari appartiene ai tifosi e quest'oggi la squadra gliel'ha reso. La squadra ha reso al popolo rossoblù quello che meritava: la permanenza nella massima serie. Se c'è qualcuno che non ha mai fallito una partita, è proprio il popolo del Cagliari. Quel popolo che è stato sempre accanto alla squadra, anche nei momenti bui, ha sempre sentito il sostegno. Non tutti erano contro, magari una parte, quella più critica, ma alla fine un popolo che ha sofferto, che ha amato, e che continua ad amare una squadra che alla fine ha reso quello che doveva rendere. Forse alla fine di questo campionato possiamo dire che il Cagliari ha ottenuto la salvezza che meritava, ma contemporaneamente anche che questo popolo merita di più di una semplice salvezza. Probabilmente di ambizioni diverse, merita la possibilità di pensare a qualcosa di più grande, merita un progetto, merita che si possa andare a far valere quella che è la dimensione di un popolo che riesce a seguire la squadra con carisma, volontà, determinazione, e numeri che sono fuori da ogni logica. A Reggio Emilia c'erano quasi 4.000 persone che tifavano Cagliari, 4.000 persone in trasferta di un popolo che ne conta appena 1,5 milioni in patria. 4.000 persone sono tantissime in una trasferta e sono l'ennesima dimostrazione di cosa significa il Cagliari per la gente sarda. È qualcosa di più che una squadra da tifare perché deve vincere, ma è il simbolo, la volontà, il desiderio di crescere, il desiderio di stravolgere quelli che sono i pronostici. Il Cagliari quest'oggi ha riconsegnato al popolo sardo quella che è la matrice, il modo, la squadra, la macchina per poter sognare, per poter ambire a qualcosa di nuovo, a qualcosa di diverso, a qualcosa che possa essere un livello costante di crescita.

Lo ha fatto con una partita, ancora una volta difficile, perché per un'ora non si è visto bene quello che il Cagliari poteva ottenere. Con una volontà diversa rispetto al passato, ha cercato di attaccare, anche se non sempre in modo lucido. È mancato per lungo tempo forse un leader in mezzo al campo, non quel calciatore capace di fare da solo mille cose, ma quel calciatore che, quando c'è in campo, ti fa sentire la sicurezza che ti possa dare qualcosa di più. Oggi dobbiamo riconoscere che l'ingresso di Nicolas Viola, che è un giocatore di esperienza, a Cagliari si è calato nella parte forse dello psicologo, del filosofo, del giocatore capace di compattare il gruppo. È stata una presenza importantissima. Il suo ingresso in campo ha cambiato un po' questa filosofia, non ha cambiato tantissimo il gioco, ma ha cambiato proprio la volontà della squadra, la mentalità della squadra, la convinzione della squadra. Non è un caso che il gol sia arrivato quasi subito su suo calcio di punizione, che finalmente ha creato scompiglio nella retroguardia del Sassuolo dove non c'era stato scompiglio per tutto il tempo precedente. E non è un caso che abbia risvegliato il suo grande amico Lapadula, che è stato capace nel finale, forse sentendosi più sicuro della presenza di Viola in campo, di procurarsi il calcio di rigore e di andarlo a battere. Non benissimo, perché la palla non è stata calciata benissimo, ma in modo efficace, dopo aver dovuto anche reggere un impatto emotivo non facilissimo, ossia la richiesta di Mina anche a muso duro di battere il calcio di rigore, cosa che non vorremmo vedere nei momenti delicati di una stagione.

Insomma, il Cagliari adesso può chiudere il suo bilancio in termini di risultati perché ha reso al popolo sardo quello che è del popolo sardo e contemporaneamente dovrebbe ora meditare su cosa vuole fare in futuro. In futuro si deve sempre crescere, si deve guardare sempre avanti. C'è un altro step che il Cagliari deve raggiungere e non si deve fermare. Non possiamo continuare a fare sempre lo stesso giro. Godiamo di questa salvezza perché a un certo punto sembrava diventata improvvisamente difficile. Ma teniamo conto che questo è solamente un punto di partenza. Deve essere solo un punto di partenza".