Vittorio Sanna: "Pavoletti è il vero Sant'Efisio del Cagliari: maglia cucita e grande appartenenza. Può essere ancora al top..."

Tramite il proprio canale Youtube, il giornalista Vittorio Sanna ha fatto il punto della situazione in casa Cagliari, reduce dal colpo salvezza di Verona e che sabato ospiterà l'Udinese. Le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Prima che rientri il concetto di "sacrificio", stavolta la salvezza del Cagliari potrebbe arrivare in un periodo dell’anno in cui queste cose si affidavano addirittura al "Poderoso". Così viene chiamato da tutti i suoi fedeli Sant’Efisio, il Sant’Efisio di Cagliari, di Stampace. I nostri Efisi sono diversi: sono modelli che, chiaramente, non possono neanche essere avvicinati o accostati — per l’eternità delle cose — al mito, anche religioso, di Sant’Efisio. Tuttavia, portano con sé dei valori. E i valori che oggi mi piace mettere in evidenza sono quelli legati all’appartenenza, che in una giornata come questa diventa doverosa. Parliamo di un’appartenenza che è tipica: che tu sia cagliaritano, pulese, di Capoterra o comunque di tutta la Sardegna, senti il richiamo e l'onore di Sant’Efisio. Ed è un’appartenenza legata anche all’altro valore simbolico del giorno: il lavoro. Ecco, il Cagliari oggi rappresenta certi valori in termini di appartenenza, ma anche di cultura del lavoro. Mi piace sottolinearlo, perché è giusto: si è lavorato tanto quest’anno per cercare di costruire una squadra senza poter contare su grandi disponibilità economiche. La situazione finanziaria attuale impone attenzione, impone di sapere dove e come spendere. Va detto che c’è stata una svolta.
Non possiamo essere sempre negativi: gli investimenti non sono andati su calciatori dal passato già scritto e dal futuro incerto, ma su giovani che avevano bisogno di affermarsi e che, ora, stanno acquisendo valore proprio giocando col Cagliari. Certo, c’è ancora da risolvere il nodo dell’appartenenza, è vero. Ma si sta già facendo qualcosa anche in questo senso, puntando su quei calciatori che hanno dato un contributo importante. Il primo che mi viene in mente, quasi in modo paradossale, è Caprile. Questo per quanto riguarda il lavoro che si sta facendo, e che è stato impostato bene da Davide Nicola, almeno fino a gennaio. Poi, forse, si è passati a un approccio più speculativo, mirato al risultato — ma è ciò che il campionato ti chiede, è ciò che vogliono i tifosi. Perché possiamo anche parlare di estetismo calcistico, ma se non vinci, subito si ipotizza il cambio dell’allenatore. Da questo punto di vista, si è trovato un buon equilibrio. Infine, vorrei sottolineare ancora una volta il tema dell’appartenenza. In questo senso, abbiamo avuto davvero il nostro "Sant’Efisio" in Pavoletti. Leonardo Pavoletti è stato un vero simbolo: un calciatore che sta per compiere 37 anni (li compirà a novembre), e che dimostra che si può essere al top della condizione e concentratissimi anche a quell’età — se si ha la maglia cucita addosso".