UN MIRTO CON... ROBERTO CORTI: "Quest'anno il Cagliari poteva fare meglio. Troppo spesso siamo stati sparagnini e rinunciatari: in serie A per vincere devi osare. Faccio gli auguri a Fabio Pisacane, ma anche Giulini deve metterci del suo..."

L’ex portiere del Cagliari Roberto Corti, uno degli estremi difensori più affidabili e costanti della storia rossoblù post-scudetto, ai microfoni di Tuttocagliari.net sottolinea che “la formazione isolana quest’anno non sempre ha convinto. In particolare è sembrata spesso troppo sparagnina e remissiva, rinunciando a giocare in modo aggressivo anche contro avversari di pari livello. In serie A per vincere, invece, ogni tanto bisogna rischiare”.
Roberto, qual è il suo personale bilancio del campionato disputato da Luperto e compagni?
“Io dico che il Cagliari avrebbe tranquillamente potuto fare qualcosa in più. Ogni tanto la squadra ha un po’ tirato i remi in barca… Raramente ho visto da parte dell’undici di Nicola l’atteggiamento deciso di chi dice: ‘Oggi osiamo, andiamo a vincere!’. Insomma, siamo stati troppo conservativi. Io capisco che quando si incontrano i top team è meglio approcciare le partite con prudenza, ma se affronti una parigrado devi avere il coraggio di rischiare.
Per fortuna le dirette concorrenti sono andate sempre a rilento. Questo ha permesso ai rossoblù di salvarsi abbastanza tranquillamente. E meno male, dico io: un Cagliari in serie B sarebbe stato una bruttissima cosa. Rimane il fatto che questa squadra avrebbe potuto ottenere dei risultati un po’ migliori…”
Qual è il suo parere sulla scelta della società di affidare la panchina isolana all’ex tecnico della Primavera Fabio Pisacane?
“Auguro a Fabio tutto il bene del mondo, perché lui è un giovane che ha grandi capacità. Bisognerà vedere come, a fronte della sua giovane età, riuscirà a gestire tutte le pressioni che porta in dote la serie A. Tuttavia lui è cresciuto calcisticamente in Sardegna, conosce l’ambiente e adesso gli è stata servita su un piatto d’argento un’occasione che dovrà sfruttare al massimo. È chiaro che anche il presidente dovrà metterci del suo, costruendo una squadra tecnicamente valida e assecondando i desiderata del suo giovane allenatore. Potrebbe cominciare, magari, col ringiovanire la rosa. Di certo per un debuttante come Pisacane non sarebbe facile guidare una squadra come quella allenata, negli ultimi due anni, prima da Claudio Ranieri e poi da Davide Nicola.
Io ripartirei da Yerry Mina, che per fortuna è rimasto. Un asse portante composto da elementi d’esperienza è fondamentale per inaugurare un nuovo corso virtuoso. In ogni caso, io seguirò con passione e partecipazione l’avventura del nuovo tecnico. Ora come ora tutto appare come un grande punto interrogativo: recentemente altri giovani allenatori, una volta promossi in serie A, purtroppo hanno fallito. La mia speranza è che invece Pisacane faccia un’ottima stagione, che sia il preludio – perché no – a una luminosa carriera in panchina.”