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ESCLUSIVA TC - JEDA: "Pisacane, che conosco bene, è un tecnico coraggioso e intraprendente. Non ha paura di attaccare e di comandare il gioco. Sotto questo aspetto il Cagliari dovrà fare meglio rispetto a quanto mostrato l'anno scorso con Nicola"

ESCLUSIVA TC - JEDA: "Pisacane, che conosco bene, è un tecnico coraggioso e intraprendente. Non ha paura di attaccare e di comandare il gioco. Sotto questo aspetto il Cagliari dovrà fare meglio rispetto a quanto mostrato l'anno scorso con Nicola"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano
Oggi alle 17:12Primo piano
di Matteo Bordiga

Jedaias Capucho Neves, in arte Jeda, ex attaccante del Cagliari, ai microfoni di Tuttocagliari.net elenca le pecche messe in mostra l’anno scorso dall’undici di Davide Nicola e “introduce” ai tifosi rossoblù la figura del nuovo tecnico Fabio Pisacane, “un allenatore che conosco bene perché ho seguito il suo percorso all’interno del settore giovanile isolano”.

Jeda, qual è la sua opinione sulla scelta di Pisacane quale nuovo tecnico della prima squadra?

“Credo sia stata una scelta ponderata e, da un certo punto di vista, anche giusta: il mister conosce perfettamente l’ambiente e sa cosa significa il Cagliari per i cagliaritani. Ma, parallelamente alla scelta dell’allenatore, occorre anche rintuzzare la rosa. La responsabilità della nuova stagione, infatti, deve essere equamente suddivisa tra Pisacane, i calciatori e – soprattutto – la società, in tutte le sue componenti. Anche perché poi alle prime sconfitte non vorrei sentire le solite frasi del tipo ‘il mister è troppo giovane e inesperto’. In realtà Fabio ha fatto un percorso importante nella Primavera rossoblù: ho avuto modo di seguirlo attentamente in quell’avventura e posso dire che ha svolto un lavoro eccellente. Certo, parliamo di un altro tipo di campionato… Inoltre aveva a disposizione alcuni ragazzi davvero promettenti. Ma resta negli occhi l’impressione estremamente positiva che suscitava quel Cagliari, tatticamente organizzatissimo e anche bello da vedere. Ecco, secondo me il tifoso rossoblù ora si aspetta che Pisacane trasmetta alla prima squadra gli stessi concetti che veicolava coi giovani della Primavera: personalità e intraprendenza con la palla tra i piedi, intensità di gioco e voglia di provare a ‘fare’ la partita. Soprattutto davanti al proprio pubblico: il fattore campo non è stato sfruttato granché dal Cagliari nell’ultimo campionato.”

C’è un reparto in particolare che necessita prioritariamente di rinforzi? La speranza dei tifosi è quella di non dover tribolare ancora, l’anno prossimo, per ottenere una risicata e stiracchiatissima salvezza…

“Io penso che vada fatto un discorso generale. La società dovrà acquistare calciatori funzionali allo stile di gioco prediletto da Pisacane. Ecco perché, come dicevo prima, sarà fondamentale la sinergia tra staff tecnico e dirigenza.”

La sensazione è che Pisacane, rispetto a Davide Nicola, propugni un calcio più spavaldo e intraprendente. E che non disdegni, quando ne ha la possibilità, di comandare la partita tenendo in mano il pallino del gioco. Tifosi e addetti ai lavori conoscono ancora pochissimo questo allenatore, ma lei – che l’ha osservato nella sua esperienza nel settore giovanile cagliaritano – condivide questa impressione?

“In linea generale sì. Pisacane è un tecnico coraggioso e molto moderno: non ha paura di attaccare e di tirare fuori il cento per cento, sia dal punto di vista tecnico che sotto il profilo caratteriale, dai suoi calciatori. Nel momento in cui vai ad allenare una squadra come il Cagliari, del resto, devi giocoforza avere personalità. E saperla trasmettere a tutto l’ambiente. Poi ovviamente devi capire se disponi di un organico in grado di applicare determinati principi tattici e di esprimere un calcio aggressivo. Ecco, io ribadisco che sotto l’aspetto dell’atteggiamento e dell’approccio alle partite il Cagliari di Davide Nicola poteva fare qualcosa di meglio, specialmente nelle gare casalinghe. Allo stesso tempo, come dicevo prima la mentalità che veicolerà Pisacane dipenderà in buona parte dalle risorse tecniche che Giulini e il direttore sportivo gli metteranno a disposizione. L’obiettivo dovrà essere quello di vivere un campionato non dico esaltante, ma quantomeno tranquillo.”