ESCLUSIVA TC – Negri: “Cagliari, attenzione al Bari. Ecco il segreto per contrastare le insidie dei pugliesi”

ESCLUSIVA TC – Negri: “Cagliari, attenzione al Bari. Ecco il segreto per contrastare le insidie dei pugliesi” TUTTOmercatoWEB.com
venerdì 16 settembre 2022, 13:30Primo piano
di Roberta Lai

Alla vigilia di Cagliari-Bari, uno dei match di punta della sesta giornata del campionato di Serie B che si preannuncia ricco di emozioni e colpi di scena, la redazione di TuttoCagliari.Net ha intervistato in esclusiva Marco Negri, ex attaccante dei sardi.

Come commenta, fino a qui, la stagione del Cagliari?

“Nonostante le poche partite si vede già che l’allenatore ha preso in mano la squadra e sta iniziando a dare un’impronta di gioco ben chiara. Ci sono sicuramente dei margini di miglioramento perché la squadra è veramente forte. Lapadula si è sbloccato e sono sicuro che alla fine del campionato andrà in doppia cifra e che i suoi gol saranno importantissimi per il Cagliari. Una delle cose importanti che si è vista è che nonostante il Cagliari voglia fare risultati attraverso un gioco offensivo e articolato sta reggendo benissimo in difesa. Quando hai già registrato la difesa, la fase offensiva viene più facilmente. Il campionato di Serie B si basa soprattutto sulla solidità soprattutto difensiva”.

Eppure, nelle prime partite, la difesa sembrava essere il reparto con maggiori difficoltà.

“C’è stata una grande crescita. Quando un allenatore arriva in una nuova squadra è soprattutto in difesa che mette le mani perché sa che se hai una retroguardia solida il gol prima o poi lo si fa. Con sole tre reti subite il Cagliari dimostra di essere nella direzione giusta. È tutta una questione di equilibrio e Liverani sta lavorando per renderlo perfetto”.

Si ritiene soddisfatto, quindi, dell’impatto che Liverani ha avuto sulla squadra? 

“Sì, quando vedi una squadra che segue le idee dell’allenatore sia in allenamento che in campo vuol dire che si crede in lui. L’obbiettivo è chiarissimo a Cagliari. Se il lavoro non fosse in quella direzione sarebbe preoccupante. Sono sicuro che con il rodaggio, con più partite, i valori dei singoli e la qualità della squadra verranno sicuramente fuori”.

Si aspettava, fin dall’inizio del campionato, questo cambio di mentalità, questa crescita nell’atteggiamento che ha portato come diretta conseguenza alla vittoria nelle ultime due partite?

“Questo fa parte del percorso di crescita di una squadra che fa il click mentale quando inizia ad avere fiducia, a capire la reale forza dell’organico. È un insieme di piccoli dettagli, di piccole cose che quando funzionano fanno la differenza. Quando si ha fiducia nel proprio compagno, oltre a fare il compitino, si inizia a provare la giocata e si aprono molte più strade. L’allenatore deve remare nella direzione di tirare fuori tutto il potenziale che ha a sua disposizione. Queste due vittorie possono dare un segnale importante, chiaro che la continuità nei risultati dirà se questa maturazione è avvenuta o se si è ai lavori in corso”.

Il fattore fiducia può essere, secondo lei, una delle cause che ha portato alla retrocessione?

“Assolutamente sì. La differenza la fa la fiducia, la predisposizione mentale. Se il lavoro della settimana impartito dall’allenatore ti porta la domenica ai risultati, a delle buone prestazioni, ti viene voglia di continuare con sempre più intensità. A Cagliari, l’anno scorso, è successo l’esatto opposto. La rosa era di buon livello ma se viene a mancare la fiducia in sé stessi, nei confronti dell’allenatore ecco che si arriva all’ultima partita di Venezia dove non si parlava più di preparazione atletica o di tecnica ma di un blocco mentale che ha reso timidi e insicuri, non in grado di esprimere il vero potenziale”.

Si può già parlare, secondo lei, di una rinascita del Cagliari?

“La rinascita c’è, i biglietti vanno a ruba, i tifosi vogliono stare vicini alla squadra. La retrocessione è stata veramente dura da mandare giù ma quel periodo è stato dimenticato, l’entusiasmo si è ricreato”.

Come commenta il mercato del Cagliari? Una partenza con i fari spenti per poi portare rinforzi e i fedelissimi di Liverani.

“Liverani ha un obbiettivo ben preciso. Avere giocatori di cui ti fidi, di cui conosci le caratteristiche e che, soprattutto, possono esaltare le tue idee in campo e trascinare gli altri è importante per un allenatore. Il mercato si è chiuso da appena due settimane, i lavori in corso sono freschi ma, come ho detto prima, è importantissimo avere una difesa solida e un centravanti che possa risolvere anche quelle partite in cui si fa più fatica. Lapadula è uno di questi. Il fatto che i gol siano ben distribuiti, poi, è una cosa molto positiva perché non abitua una squadra a basarsi su un unico goleador. La permanenza di Nandez, poi, è stata la ciliegina: dà tanta corsa, tanta qualità, tanta personalità alla squadra.”.

Da ex attaccante come giudica il reparto avanzato? Come vede Lapadula, sbloccatosi solo nella partita contro il Benevento e la sua alternanza con Pavoletti?

“Il reparto, per la Serie B, è quasi straordinario perché dà tantissimi giocatori, tantissime alternative, non ci sono dei doppioni ma attaccanti che possono alternare e dare possibilità di moduli diversi anche nella stessa partita. Tante carte nel mazzo per il mister che le sceglierà di volta in volta. Le caratteristiche di Pavoletti sono chiare: ti permette di dare dei piani b, una palla lunga con tanti inserimenti. Lapadula è un bomber che andrà in doppia cifra, ha avuto delle difficoltà all’inizio, un po’ come Coda: il bomber che tutti volevano, che il Genoa ha cercato per un obbiettivo grandissimo ma che sta facendo fatica nel fare quei gol a grappoli che la gente si aspettava al principio. Quando arriva un attaccante così, un finalizzatore che completa le giocate, penso che i compagni debbano conoscere bene le sue caratteristiche”.

Sabato la sfida con il Bari, uno dei protagonisti di questo inizio di campionato che, al momento non ha collezionato alcuna sconfitta: che tipo di partita si aspetta e come contrastare le insidie di Cheddira, bomber del momento?

“Il Bari è una splendida sorpresa. L’allenatore ha fatto un ottimo lavoro e da neopromossi stanno ovviamente cavalcando l’onda dell’entusiasmo. Non sarà una partita facile per il Cagliari perché i pugliesi sono molto compatti e pericolosissimi in trasferta, si chiudono molto, non permettendo all’avversario di giocare molto e ha questa coppia di attaccanti Cheddira-Antonucci che è una vera e propria insidia. Con questo tipo di squadra il segreto è il possesso palla, essere molto precisi tecnicamente, fraseggi e avere pazienza, il gol lo puoi trovare in mille maniere. Anche qui è questione di equilibrio. Due o tre ripartenze si possono accettare, se ne offri di più il Bari diventa veramente pericoloso”.

Come il Cagliari potrà riuscire a dominare un campionato di Serie B così competitivo?

“Con la costanza di risultati, di prestazioni. La Serie B offre a tutte le squadre dei periodi in cui fai tanti punti perché stai benissimo e altri in cui i risultati non arrivano. Riuscire a veleggiare il più possibile il momento d’oro e limitare i cali, i momenti di difficoltà: questo sarà il segreto. Fondamentale, inoltre, non perdere mai in casa. Questo, alla lunga, sarà importante”.

Domanda extra Cagliari: come commenta la partita dei Rangers contro il Napoli?

“Il Napoli ha fatto una grande prestazione. Una squadra matura che sapeva che nei primi minuti, con il sostegno del pubblico, i Rangers ci avrebbero provato ma ha retto e dopo, con il possesso palla e la tecnica ha dominato la partita. Dopo la vittoria con il Liverpool questa è stata la conferma della crescita di una squadra incredibile”.

Si ringrazia Marco Negri per la disponibilità e la cordialità nell’accettare e svolgere questa intervista.