ESCLUSIVA TC – Scognamiglio (Helbiz): “I quattro gol all’Ascoli sono un segnale di crescita, a fare la differenza la voglia e la cattiveria agonistica. Mancosu? Si è messo il Cagliari sulle spalle abbinando carattere a giocate di qualità”

ESCLUSIVA TC – Scognamiglio (Helbiz): “I quattro gol all’Ascoli sono un segnale di crescita, a fare la differenza la voglia e la cattiveria agonistica. Mancosu? Si è messo il Cagliari sulle spalle abbinando carattere a giocate di qualità”
domenica 12 marzo 2023, 13:30Primo piano
di Roberta Lai

Il Cagliari torna alla vittoria e lo fa con una prova di cuore, di determinazione e di maturità. I tre punti conquistati in casa con l’Ascoli portano i rossoblù al settimo posto in classifica, a pari punti - 42- con Pisa e Reggina. L’analisi e il giudizio sul match di venerdì sera di Pietro Scognamiglio, giornalista de La Gazzetta dello Sport e telecronista di Helbiz Live, intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoCagliari.net.

Ai primi quarantacinque minuti in cui a prevalere è stato l'Ascoli è seguito un secondo tempo in cui il Cagliari è riuscito finalmente a imporsi in maniera importante. Quali sono state le sue impressioni al termine del match?

"Il successo è stato meritato, il punteggio è invece forse un po’ largo se pensiamo che l’Ascoli nel primo tempo avrebbe potuto segnare un altro gol (penso all’occasione di Botteghin) e che il poker di Zappa è stato un regalo. Andando oltre i discorsi tattici, per ribaltare la partita contro una squadra in salute credo abbiano fatto la differenza la voglia e la cattiveria agonistica messe in campo dopo l’intervallo".   

Squadra un po' sbilanciata nel primo tempo?

"Alla fine, era per il Cagliari una partita da vincere, quindi ci stava l’idea di aggiungere un giocatore sulla trequarti. Poi l’infortunio di Luvumbo, che ha caratteristiche uniche, ha cambiato le cose dando lo spunto per cambiare assetto. E ovviamente Ranieri può dare lezioni di lettura delle partite". 

Con l'ingresso di un centrocampista in più è emerso il vero Cagliari. Cosa pensa attualmente della squadra?

"È diventata solida in fase difensiva e questo è il primo presupposto per dare continuità ai risultati. È mancato qualcosa in avanti nelle ultime settimane visto che a segnare era il solo Lapadula, da questo punto vista i quattro gol all’Ascoli sono un segnale di crescita. Sarà soprattutto l’attacco a dover dare conferme da qui alla fine".

Ranieri ha ribadito di non avere un modulo di riferimento ma il 4-3-1-2 potrebbe essere il sistema di gioco che permette alla squadra e ai singoli di esprimersi al meglio?

"L’impressione è che in mezzo al campo, complici anche gli infortuni, si senta comunque la mancanza di un vero regista. E questo può suggerire all’allenatore di giocare senza vertice basso, per valorizzare altre caratteristiche. Col 4-3-1-2 invece Mancosu può diventare una sorta di play offensivo. Credo che la duttilità, anche a partita in corso, sia un valore da sfruttare (penso anche alla capacità di sapersi difendere a tre che adesso il Cagliari ha, e che può tornare utile in alcune situazioni)".

In queste ultime partite abbiamo visto Barreca preferito ad Azzi. L'ingresso dell'ex Modena, però, è risultato prezioso per i rossoblù.

"Azzi è un esterno di grande spinta e pericolosità offensiva, ci sta che in alcuni momenti si preferisca a sinistra una soluzione più bloccata come Obert o una intermedia di maggiore esperienza, in questo caso Barreca. Anche qui è tutto nelle mani dell’allenatore ed è una ricchezza poter scegliere tra giocatori con caratteristiche differenti a seconda degli avversari e dei momenti. 

Un tuo giudizio sulla prestazione di Mancosu. Il suo recupero è forse il grande acquisto di questa fase del campionato?

Se sta bene è un giocatore da B di fascia altissima, se non da Serie A. Nel momento più complicato si è messo il Cagliari sulle spalle – perché il solo Lapadula, l’abbiamo detto, non basta –, abbinando grande carattere alle giocate di qualità, il secondo gol è stato una vera perla. Alla vigilia di Cagliari-Ascoli si ragionava, legittimamente, della sua tenuta fisica e dell’opportunità di schierarlo dall’inizio per giocarsi poi di sicuro un cambio. Invece è stato tenuto dentro 90 minuti e credo Ranieri gli abbia dato così tanta fiducia e autostima". 

Su cosa deve ancora lavorare il Cagliari? Dove possono arrivare i rossoblù?

"Onestamente il secondo posto, citato dall’allenatore per dare stimoli all’ambiente, non penso sia raggiungibile con le giornate che mancano. Il Cagliari ha però tutto per scalare posizioni nella griglia playoff e individuerei adesso il quarto posto come obiettivo alla portata. Poi nei playoff, specie con il recupero di giocatori importanti, sarà l’avversaria che tutti vorranno evitare".   

La prossima sfida fuori casa con la Reggina. La vittoria in trasferta è ormai diventata un tabù. Come sta la squadra di Inzaghi? Quali sono i suoi punti di forza e quali i suoi limiti? Che partita aspettarsi?

"Nel calcio moderno la differenza tra giocare in casa o in trasferta è sempre più psicologica che concreta, sono tabù destinati a essere infranti nella giornata giusta. La Reggina onestamente non stava bene, da questo punto di vista credo possa trarre beneficio dall’aver saltato una partita concentrandosi sul lavoro. La verità sul valore della squadra di Inzaghi credo sia nel mezzo: non è da promozione diretta come qualcuno aveva pensato nelle prime giornate, non è nemmeno quella in crisi di risultati di quest’ultimo periodo. Mi aspetto una partita abbastanza bloccata, possono deciderla gli episodi e le individualità che non mancano da una parte e dall’altra". 

Si ringrazia Pietro Scognamiglio per la disponibilità e la cordialità nell’accettare e svolgere questa intervista.