ESCLUSIVA TC - STEFANO BORGHI (DAZN): "Cagliari squadra dal carattere di ferro. Col Sassuolo non la migliore prestazione stagionale, ma una vittoria ottenuta così passa sopra a tutto il resto. Col Napoli i rossoblù giocheranno a mente sgombra"

A dispetto della giovane età, è già una delle voci più autorevoli nel panorama del giornalismo sportivo italiano.
Telecronista e opinionista per DAZN, vanta una conoscenza enciclopedica del calcio italiano e internazionale. Il suo stile narrativo, ricercato e coinvolgente, coniuga il retaggio delle telecronache “classiche” dei maestri storici (da Bruno Pizzul fino ai padri della fabula calcistica) col dinamismo e la versatilità richiesti dai canoni moderni. Senza concessioni alle tentazioni “urlatrici” che, talvolta, fanno deragliare qualche collega verso l’enfatizzazione sensazionalistica.
Stefano Borghi, classe 1982, fa il punto sul campionato del Cagliari due giorni dopo la stupefacente rimonta col Sassuolo e a tre giorni dalla complicata trasferta di Napoli.
Stefano, che analisi si può azzardare su una partita dall’andamento folle e imprevedibile come Cagliari-Sassuolo di lunedì scorso, chiusa con l’ennesimo ribaltone rossoblù nei minuti di recupero?
“La chiave è proprio questa: era già successo al Cagliari di pareggiare e poi addirittura vincere una partita oltre il novantesimo. Sembrano quelle cose che capitano una volta nella vita per una serie di congiunzioni astrali… Ma se ti succede due volte nel corso della stessa stagione – e per giunta nell’arco di poco tempo – vuol dire che sei una squadra viva, combattiva, dal carattere di ferro. E questo è un presupposto imprescindibile per una neopromossa che, come il Cagliari, ha l’obiettivo di mantenere la categoria. Chiaramente la formazione rossoblù, avendo tra l’altro improntato il mercato estivo all’insegna della scoperta e della valorizzazione di giovani talenti, aveva un gap tecnico da colmare nei confronti di altre compagini. Lo spirito battagliero e la personalità messa in campo dai sardi, che gli hanno consentito di raccogliere un discreto bottino di punti dopo la partenza-shock, dimostrano che il gruppo è sano e convinto dei propri mezzi. E certificano, ovviamente, che nell’Isola hanno un allenatore sempre più in grado di fare la differenza.”
Dal punto di vista prettamente tecnico col Sassuolo la squadra ha faticato molto. Forse sul piano del gioco ha fatto un passo indietro rispetto ad altre, recenti prestazioni. La proposta offensiva è stata prevedibile e poco varia: si è insistito troppo, fin dal primo tempo, sui continui traversoni dalle fasce che erano costantemente neutralizzati dai difensori neroverdi. Insomma, alla fine è arrivato il doppio guizzo vincente ma la serata è stata piuttosto grigia, nel complesso. Lei è d’accordo?
“Certamente non è stata una delle migliori prestazioni stagionali del Cagliari. Tuttavia i sardi hanno fatto una partita seria, con quei pregi e con quelle lacune che, giustamente e inevitabilmente, vanno segnalate. In ogni caso, per quelle che sono le caratteristiche e anche le esigenze dei rossoblù, una vittoria ottenuta ancora una volta così - con questa tigna e con questa determinazione - passa sopra a tutto il resto. Anche perché, in un progetto come quello sposato da Ranieri, la continuità di gioco è un obiettivo da perseguire nel medio-lungo periodo. Avere la possibilità di lavorare con queste vittorie in saccoccia, senza l’acqua alla gola e con la certezza di un’unità di gruppo granitica è un ottimo viatico in prospettiva futura.”
Proiettandoci al prossimo impegno di sabato al “Maradona”, contro un Napoli ferito e balbettante in campionato, a suo avviso che tipo di gara deve impostare il Cagliari per portare a casa almeno un punto?
“Partiamo dal presupposto che per i partenopei quello contro Pavoletti e compagni sarà uno snodo fondamentale. Gli azzurri hanno vissuto un avvio di stagione difficile, anche scioccante per certi versi. Ora devono focalizzarsi sulla lotta per raggiungere almeno il quarto posto, e sabato saranno chiamati a centrare i tre punti a ogni costo. Per quanto riguarda il Cagliari, la vittoria col Sassuolo consentirà ai sardi di andare a giocare a Napoli a mente serena. Io quest’anno ho commentato Juventus-Cagliari: a Torino i rossoblù sono scesi in campo con la testa sgombra, libera da pensieri. E sono rimasti in partita fino alla fine, perché la serenità d’animo consente di ragionare, senza assilli e senza angosce, e magari anche di sbagliare qualcosa. Ranieri ha impostato una gara di contenimento e di reazione, forte della tranquillità e della consapevolezza del gruppo.
Comunque devo dire che, aldilà delle singole partite, sono molto interessato a seguire gli sviluppi di alcuni giocatori del Cagliari. All’inizio i sardi hanno raccolto pochissimi punti perché hanno avuto un calendario terribile; poi, quando le cose si sono normalizzate, sono venuti fuori i valori tecnici e caratteriali. C’è in particolare un giovane che mi ha impressionato per la sua capacità di crescere rapidamente e di prendersi sulle spalle il centrocampo, ed è Prati. Già quando l’avevo visto giocare nelle Nazionali giovanili mi aveva colpito per le sue qualità; osservandolo dal vivo a Torino ho apprezzato un ragazzo che sta maturando in fretta e che sta compiendo un percorso molto importante.”