Gaetano è tornato: "Cagliari, il meglio deve arrivare. Contro la Dea per ripeterci dovremo fare di più"
Gianluca Gaetano ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport in vista della trasferta del Cagliari a Bergamo. La lunga chiacchierata con Matteo Brega è partita ovviamente dal gol decisivo della settiamana scorsa nel match casalingo contro la Roma: "Ho fatto tremare lo stadio? E’ stata un’emozione fortissima, una scarica di sentimenti. Specie perché quella giocata ha portato la vittoria. Avevamo già fatto prestazioni di livello in campionato e solo per qualche distrazione e un po’ di sfortuna ci mancava un successo così. E poi ho pensato ai mesi in cui sono rimasto fermo per il problema al ginocchio, l’operazione, la riabilitazione, qualche acciacco postumo. Insomma, era da tanto tempo che non stavo così bene e per questo sento di meritarmi il gol alla Roma. Cosa deve insegnarci la vittoria di sabato? Ci deve far capire che serve continuità di rendimento, di attenzione, di focalizzazione. Sappiamo che servirà concentrazione per tutta la stagione. Stiamo vedendo la mia versione migliore? Il meglio deve ancora arrivare, pure per me e il Cagliari".
Sull'avversario di stasera: "Atalanta altalenante? La realtà è che è una squadra forte, con giocatori di qualità. Non dobbiamo farci distrarre dalla loro partita di Verona, semmai dobbiamo guardare cos’hanno fatto in Champions. E noi dobbiamo fare anche meglio di quanto mostrato contro la Roma. Tra l’altro ci sono delle similitudini tra il gioco di Gasperini e quello di Palladino, a partire dagli uno contro uno a tutto campo".
Su Pisacane e i suoi ex allenatori: "Il mister è un grande, maniacale sul campo e aperto al dialogo. Dentro e fuori dal terreno. Ho già avuto tecnici di primissima fascia come Spalletti, Ranieri, Ancelotti, Conte, Garcia? Mi sento fortunato per questo, ho imparato e sono cresciuto anche come uomo con loro. Mi è rimasto impresso il lavoro quotidiano di Spalletti: formidabile.Vorrei aggiungere Pecchia che mi ha allenato a Cremona: mi ha dato la mentalità vincente. Se da da ciascuno di loro mi tengo qualcosa che torna utile per questo campionato? Certo, anche perché è un campionato molto difficile, le distanze sono ridotte. E noi siamo abituati a vivere questa situazione, sappiamo starci dentro"-.
Sul suo ruolo: "Trequartista o seconda punta? Mi viene naturale adattarmi alle esigenze, penso che conti più la prestazione del ruolo".