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Petagna a Radiolina: "Domenica partita importante. Ranieri una leggenda"

LIVE TC - Petagna a Radiolina: "Domenica partita importante. Ranieri una leggenda"TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 14 settembre 2023, 18:30Primo piano
di Maria Laura Scifo

Dopo la conferenza stampa di presentazione, tappa a Radiolina per Andrea Petagna, oggi ospite della trasmissione il Cagliari in diretta. Queste le sue dichiarazioni.

Come sto? Sto molto bene per fortuna, non ho avuto nessuna lesione muscolare e sto bene dovrei tornare. La squadra è forte, abbiamo un grandissimo allenatore, la partita di domenica è importante. Ci stiamo allenando bene. Mister Ranieri? Una leggenda. Sta facendo una grandissima carriera, ha vinto tanti trofei ed è una leggenda per i ragazzi e anche per tanti giovani allenatori. Mi ha chiamato, mi ha detto di venire a lottare che c'era bisogno di gente così. Non si poteva dire di no. Per me è un onore essere qui. Sto facendo di tutto per stare bene. Quando mi è stato detto che mi avrebbe chiamato, avevo il telefono in mano con la suoneria. E' bastato leggere il nome sullo schermo del telefono.

Paura di non venire a Cagliari? Sì, c'erano altre squadre, si andava avanti con i tempi e c'è stata una fase di stallo ad un certo punto. 

Il calendario non è stato a nostro favore. Giocare a Torino alla prima poi il Bologna... sono squadre forti. Ora avremo l'Udinese, poi altre partite complicate. Ma la squadra è forte, c'è tutto per fare bene. Dobbiamo solo seguire il mister e fare bene.

Da triestino è un derby contro l'Udinese, poi l'Atalanta che è una squadra speciale, Gasperini mi ha fatto crescere tantissimo come giocatore e poi gli ho segnato spesso.

Sudare la maglia? Vuol dire non risparmiarsi mai e dare sempre il 100%. Se c'è da fare una corsa in più bisogna farla. L'unione fa la forza. Compagni di reparto? Queste due settimane sto lavorando a parte, ma c'è già sintonia negli occhi. Sono tutti ottimi attaccanti e penso che insieme potremo aiutare il Cagliari a salvarsi.

Cagliari? Non me l'aspettavo così E' veramente una bella città, mi piace molto e sono contento della scelta che ho fatto. Tutti coloro che conosco che hanno giocato qui e che conosco mi hanno parlato benissimo della città e si sono trovati tutti bene. E mi sto trovando bene anche io.

Udinese? Una partita fondamentale, dobbiamo fare punti. Sono una squadra forte e preparata, anche loro vengono da risultati non positivi. Ma con l'aiuto del mister sicuramente porteremo a casa dei punti fondamentali.

Gli anni prima all'Atalanta ho sempre giocato ma mi sono mancati i gol. Facevo un tipo di calcio un po' diverso dove Gasperini era contento del gioco che facevo. Poi segnavano tanto gli esterni. Alla Spal era una squadra che aveva bisogno di gol e Semplici me lo ha fatto capire. Poi quei gol mi hanno permesso di andare a Napoli. Quell'anno c'era Antenucci, Floccari e Paloschi. Giocare in due davanti lo preferisco perché a me piace venire a giocare e prendere palla, poi l'altro se attacca la profondità mi libera spazio e viceversa. 

Sassolini dalla scarpa? No, se ne dicono tante ma ovunque sono stato ho sempre giocato. Forse solo a Napoli non ero titolare. La mia carriera la sto facendo, ho fatto più di 60 gol e 30 assist: ho dei buoni numeri. Magari qualcuno dice che serve qualche gol in più e spero di farli qui.

Voglia di segnare? Sì la sento, ma sono anche molto generoso. Vado in campo con l'idea di aiutare la squadra. Poi chiaramente il gol è importantissimo, ma io sono felice anche se faccio un passaggio e segna un compagno.

Il mio sogno? La maglia della nazionale. Ho avuto la possibilità di farlo 5-6 anni fa e quello è il mio sogno ma passa dalle prestazioni e dai gol qui a Cagliari. Se farò una bella stagione con il Cagliari e se la faremo insieme magari potrò tornarci. 

Il Papu Gomez? Sono stati 2 anni bellissimi con lui a Bergamo, da lì è partita la storia della grande Atalanta. Sono stati anni importanti per me e per lui e anche per l'Atalanta.

Obiettivi personali? Arrivare in doppia cifra con il Cagliari, ma l'obiettivo deve essere quello di squadra e poi di salvarsi. Ogni esperienza è una palestra come uomo, ti fa crescere. Tutte le volte facciamo un lavoro che comporta trasferimenti, ti fa crescere come persona e ho conosciuto varie città e tante persone nuove che mi hanno concesso di crescere. Voglio migliorare in area di rigore, attaccare meglio il primo palo e posso farlo guardando anche Pavoletti e Lapadula.

Sarebbe bellissimo trovare una squadra e non muoversi più. Non ho mai avuto la possibilità. Anche a Bergamo, Ferrara, Napoli mi sono sempre trovato bene. Chiaramente non dipende solo da me ma anche da tutto il contesto che c'è dietro. Cagliari mi sembra la piazza giusta.

Musica? Uno dei miei migliori amici è Sfera Ebbasta, gli voglio bene e quindi mi piace molto la sua musica e tutto il rap italiano. Non sono così importante da farmi fare una canzone, gli auguro il meglio: è un caro amico. La musica mi aiuta a rilassarmi, la ascolto sempre. Per il resto ascolto tutto, mi piace in generale la musica. 

Sono molto legato alla mia famiglia. Mio papà è stata la prima persona a dirmi di andare a Cagliari quando c'è stata la possibilità. Mi dispiace un po' che ci vedremo di meno, ma spero di renderli orgogliosi.

Cinema? Nolan è il mio regista preferito. Tatuaggi tanti me li toglierei se potessi, li ho fatti da giovane. Cibo? Sono curioso di provare la cucina sarda. Carattere? Generoso, solare e mi sono sempre adattato in ogni posto in cui sono stato. Ho sempre ottimi rapporti con i compagni di squadra. Penso questo sia la parte migliore. Diversi ex compagni li sento ancora.

Non ho mai pensato a cosa avrei fatto se non fossi stato un calciatore. Lo scrivevo anche nei temi da bambino. La partita con l'Udinese? Ha valore, ma non così tanto. Sono andato via a 13 anni, a vivere a Milano. Il primo anno è stato molto difficile, poi mi sono adattato. Ho avuto la fortuna di vivere a Milano, poi al convitto del Milan eravamo molto seguiti. E' stata una bella esperienza. Dopo il Milan, a Latina e Vicenza a 18 anni, è stato più difficile e ho pensato di smettere. Invece grazie all'aiuto del mio procuratore e la mia famiglia è scattato qualcosa, sono andato ad Ascoli e ho fatto una bella annata.

Luvumbo? Penso che tutti lo conosceranno in questo campionato. Se continua così e rimane con i piedi per terra secondo me potrà avere una carriera importante.

Ringrazio i tifosi per il benvenuto e spero di vederli tutti allo stadio. Sarà un anno difficile e faremo di tutto per salvarci. Con il loro sostegno faremo una bella stagione.