Diciassette anni fa il nefasto spareggio di Napoli

Diciassette anni fa il nefasto spareggio di NapoliTUTTOmercatoWEB.com
domenica 15 giugno 2014, 18:15Altre notizie
di Giancarlo Cornacchia
Amara retrocessione di fronte a diciottomila tifosi

15 giugno 1997: data indelebile nei tifosi del Cagliari. In uno spareggio fratricida giocato allo stadio San Paolo di Napoli, i rossoblù vennero sconfitti per 3-1 dal Piacenza di Bortolo Mutti e retrocedettero nella serie cadetta dopo la promozione conquistata nel 1990 ed una semifinale di coppa Uefa del 1994. In panchina uno dei personaggi più amati dalla tifoseria ed anche dal presidente Massimo Cellino. Quest'ultima una vera e propria rarità. Andiamo con ordine. Il Cagliari gettò letteralemente alle ortiche la propria permanenza in serie A perdendo per 3-4 la penultima gara del campionato contro la Sampdoria, ma riuscì ad ottenere lo spareggio grazie alla vittoria a San Siro contro il Milan per 0-1. Fu scelto lo stadio del capoluogo campano con conseguenti polemiche in quanto Bortolo Mutti si era già promesso proprio ai partenopei come allenatore della stagione successiva. Il 14 giugno ci fu uno spettacolo maestoso al porto di Cagliari: alcune navi erano letteralemtne invase da sciarpe e striscioni rossoblù. Un popolo di 18 mila  tifosi rossoblù invasero Napoli ed il suo stadio. Ed i tifosi del Piacenza? Forse spaventati dai 250 chilometri da percorrere o forse sicuri della vittoria, si presentarono solamente in 4 mila. La partita purtroppo si rivelò un incubo già dai primi minuti: tiro di Valtolina, respinta del portiere Giorgio Sterchele, Giuseppe Pancaro (già con la testa ed il cuore a Roma, sponda biancoceleste) lasciò con eccessiva leggerezza lo spietato attaccante piacentino Pasquale Luiso che di testa insaccò il vantaggio. Non passò molto tempo che il Piacenza usufruì di un calcio di punizione dal limite. Tiro di Valtolina, deviazione di Daniele Berretta che spiazzò Sterchele: 2-0.

Mazzone balzò dalla panchina e tentò di scuotere i suoi che non riuscivano a mettere a referto una sola azione da goal. Niente da fare: il Piacenza ottenne pure un calcio di rigore e la possibilità di mandare il Cagliari in serie B con 45 minuti di anticipo. Ma l'orgoglioso estremo difensore rossoblù respinse con la mano destra il tiro di Valtolina. Il Cagliari sembrò prendere coraggio, ma non riuscì a trovare la via del goal. Nella ripresa il Cagliari riuscì a trovare il goal e la speranza a dieci minuti dalla fine con il cobra, Sandro Tovalieri, che prese palla all'interno dell'area e trafisse il bravo Taibi. Fu allora che i rossoblù iniziarono un vero e proprio forcing. Ma all' 88' ci pensò ancora Luiso con una deviazione sotto misura a porre la parola fine alle ostilità e l'inizio delle lacrime e della disperazione di molti giocatori del Cagliari. Indimenticabili le lacrime di Tovalieri, che si recò davanti ai tifosi dicendo: "Scusatemi, ma io ho fatto il possibile". Anche Muzzi ed il sardo Scugugia cedettero alle lacrime. Ma il vero dramma si consumò negli spogliatoi quando Mazzone ai microfoni della stampa diede le proprie dimissioni: "Penso sia arrivato il momento di staccare la spina. Il campionato di serie B è troppo stressante per me. Sto invecchiando. Mi dispiace, ma non ci riesco". Un gesto che lasciò sbigottito Massimo Cellino e che i tifosi rossoblù non gli perdonarono mai.