Il Pagellone del 2017 - I centrocampisti: Trattorino Barella, Faragò piacevole sorpresa

 Il Pagellone del 2017  - I centrocampisti:  Trattorino  Barella, Faragò piacevole sorpresaTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
domenica 31 dicembre 2017, 07:00Primo piano
di Federico Paparusso

Per capire fortune e passaggi a vuoto del Cagliari edizione 2017, una delle chiavi di lettura è sicuramente il centrocampo. La mediana ha caratterizzato, nel bene o nel male, l'anno solare dei rossoblù. Dalle giocate decisive o dalle giornate cupe di Davide Di Gennaro, passando per Joao Pedro, Nicolò Barella, sino ad arrivare a Luca Cigarini e Paolo Faragò.

Daniele Dessena 5,5 Un'annata non particolarmente esaltante per il capitano rossoblù. Dopo il finale di stagione in netto calo con Rastelli, non riesce ad imporsi tra i titolari all'inizio della nuova stagione. 25 presenze nell'arco dell'anno solare, condite da una rete realizzata un mese fa in Coppa. Tormentato anche dagli infortuni, l'ultimo in ordine cronologico avvenuto appena tre settimane fa: lesione al flessore e 2017 chiuso in anticipo. Buon recupero Capitano, ci vediamo nel 2018!

Simone Padoin 6,5 Tutto fare. Che giochi da terzino, da esterno o interno di centrocampo il talismano non delude mai. Buona annata per lui dopo un inizio passato in panchina con Rastelli. Grande uomo, mai una parola fuori posto dopo essere rimasto fuori diverse partita. Il suo lavoro durante il match, bello o brutto che sia, è sempre produttivo per la causa comune. Sempre tra i migliori, non scende quasi mai sotto la sufficienza.

Joao Pedro 7 Leader. Uno dei giocatori più rappresentativi di questa squadra, si è distinto in tante occasioni per aver saputo risolvere i problemi con giocate che solo lui si prende il coraggio di fare in determinati momenti. Quest'anno si è consacrato definitivamente. Centrocampo o attacco, mostra sempre le sue qualità. Nella stagione attuale è capocannoniere con cinque reti, nonostante non sia una vera punta. Unica pecca: dovrebbe essere più lucido in certe situazioni, vedi il fallo su Chiesa a gioco fermo contro la Fiorentina. 

Luca Cigarini 6+ Diesel. Arrivato in estate, nelle prime giornate se il Cagliari non gira c'è molto del suo. Col passare delle giornate cambia passo e finalmente si capisce perchè era considerato uno dei migliori talenti dei primi anni duemila. Costruzione, tempi di gioco, aggressività, sono solo alcune delle qualità che lo contraddistinguono. Il voto è la media tra i primi mesi in sordina sino alla svolta arrivata con l'approdo di Lopez in panchina. Il faro.

Davide Di Gennaro N.G. Dopo una prima parte di stagione da titolare indiscusso non mette più piede in campo dopo il mancato rinnovo col club. Nonostante ciò, si dimostra professionista esemplare, non dicendo mai una parola fuori posto. In bocca a lupo!

Nicolò Barella 8 La vera rivelazione del 2017. Lanciato dal tecnico Rastelli, sviluppato talvolta anche come regista e trequartista. Con la sua duttilità farebbe contento qualsiasi allenatore. Una furia, un trattorino impazzito nel centrocampo rossoblù. Tecnica, abnegazione, recupero, ottima visione di gioco e gestione della palla, temperamento. Caratteristiche da campionissimo destinato a grandi palcoscenici. 

Andrea Cossu 10 Voto simbolico di stima e gratitudine per gli anni passati a Cagliari, nella sua squadre del cuore, sempre da leader, dando sempre l'esempio senza mai pronunciare una parola fuori posto. Uomo spogliatoio importantissimo sia prima che oggi. Tra i pochi a poter far capire ai propri compagni che importanza hanno questi colori. Dopo la parentesi Olbia, è tornato a luglio per chiudere la carriera dove merita. Freddo e cinico nel realizzare il rigore decisivo che ha permesso ad agosto il passaggio del turno di Tim Cup. Tre settimane l'esordio in campionato nella nuova Sardegna Arena, contro la Fiorentina. 45 minuti di tutto rispetto, qualche buona giocata e una conclusione fuori di poco. "Noi vogliamo 11 Andrea Cossu", si sentiva sino a qualche tempo fa dalla Curva Nord. E 11 Andrea Cossu, quest'anno, sarebbero davvero serviti in certe circostanze per far capire che questa maglia non è come tutte le altre. 

Paolo Faragò 6,5 Arrivato a gennaio durante il mercato estivo, si dimostra una meteora ogni qual volta venga schierato. Molle, impacciato, tanti errori fanno si che venga relegato quasi sempre in panchina. La colpa non è però sua: viene infatti volutamente schierato Rastelli terzino, un ruolo innaturale per uno come lui. La svolta arriva all'inizio della stagione in corso, grazie all'arrivo di Diego Lopez che cambia il  e lo riporta moduloa centrocampo sulla fascia. E cambia la musica: diventa una spina nel fianco per qualunque difesa, cliente ostico sempre pronto a colpire dalla sua parte. Corsa, gestione del pallone e cross pennellati sono tra i suoi migliori biglietti da visita. Per sapere di più, basta chiedere a Pavoletti.

Artur Ionita 6 Dopo l'infortunio di Bologna di settembre 2016, il moldavo rimane ai box fino a febbraio quando ritorna finalmente in campo, non riuscendo però a dimostrare totalmente le qualità, complici anche altri problemi fisici. Dalla nuova stagione, sopratutto con l'avvento di Lopez, escono anche le qualità dell'ex Verona come l'aggressività il lavoro sporco in mezzo al campo. A partire dall'anno nuovo avrà l'occasione per rendere con continuità. E noi ce lo aspettiamo.

Panagiotis Tachtsidis 5,5 Seconda parte di stagione tra luci e ombre. Viene impiegato stabilmente dopo la questione Di Gennaro, relegato a panchinaro dopo il mancato rinnovo. Schierato da regista, non manca l'impegno ma ha troppi limiti come la grande lentezza nell'impostare che spesso provoca non pochi problemi. Altre buone giocate ad errori grossolani. 

Alessandro Deiola N.G. Appena otto presenze per lui quest'anno, racimolate prettamente nei finali di partita. Impossibile dare un giudizio. 

 

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