Auguri mister, tre lustri tutti rossoblù

Auguri mister, tre lustri tutti rossoblùTUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 22 agosto 2013, 17:04Altre notizie
di Federico Ventagliò
Dal '98 a oggi, quindici anni ininterrotti di Diego in Sardegna

Il suo sbarco nella nostra Isola risale ai primi di settembre del 1998. Il Cagliari di Ventura è matricola in Serie A.  Il ritiro precampionato è già terminato. Incombe il debutto da neopromossi contro l'Inter di Ronaldo e Roberto Baggio. Il tecnico Genovese è riluttante a privarsi dei suoi "fedelissimi": la difesa a tre è intoccabile. Zanoncelli al centro, Villa a destra, Grassadonia a sinistra. Centurioni prima scelta in caso di assenza per infortunio o squalifica di uno dei tre l'anno precedente, quindi già collaudato. Poi arriva anche Zebina. Con Niathy vice-Macellari. Ragioni per cui, nell'intero arco della stagione, Diego accumulerà la miseria di ventisette minuti totali. Però l'esordio rimarrà anche per un altro motivo negli almanacchi Rossoblù: stiamo parlando del cinque a zero inflitto alla Sampdoria domenica 27 settembre 1998. Giorno anche dei ventidue anni di Totti. Vendicando cosi l'identico punteggio col quale i blucerchiati surclassarono il Cagliari nel 94-95 a Marassi. L'anno dopo è retrocessione, malgrado El Jefe collezioni qualche gettone in più. Poi il purgatorio della B. Sanguigno Lopez. Schivo e leale. Trasparente e istintivo. Come quando Valtolina ebbe l'infelice idea di stuzzicarlo. Sul campo Venezia-Cagliari finisce tre a zero per i lagunari, il nove febbraio 2000.

Ma negli spogliatoi è Diego a consumare la vendetta. Due anni dopo incrocia nuovamente i destini con Ventura, questa volta con la gavetta già alle spalle. Il ligure salterà la stagione successiva, a seguito della sconfitta interna a Tempio contro il Piacenza. Nel frattempo è arrivato Zola al Cagliari. Lopez diventa il "cocco" di mister Reja. Intoccabile. Tutti ruotano intorno a lui nel reparto arretrato, ma Diego, ora stopper , ora terzino, è sempre in campo. Contro la Triestina, antivigilia della promozione matematica contro la Salernitana, è apoteosi: un pirotecnico 3-1 con sigilli tutti sudamericani. I giuliani sono in vantaggio con Baù al 13.  Chiudono cosi il primo tempo. Poi pareggia Nelson. Al 75' punizione di Zola da sinistra col destro. La capocciata di Diego vale il 2-1. Chiuderà  David. Il nostro appende le scarpette nel 2010. Gli ultimi tre campionati con al braccio la fascia da capitano. Simbolico anello di un matrimonio sempre vivo fra Uruguay e Sardegna. Oggi Dieguito ne compie 39. A Cagliari è diventato uomo, papà, poi punto di riferimento, idolo, capitano. E allenatore, infine.