Bucchioni: "Il Milan è già allegriano"

Il giornalista Enzo Bucchioni ha analizzato i temi del weekend calcistico nel suo editoriale per Tuttomercatoweb. Le sue considerazioni: "Dove sono quelli che sorridevano parlando di Modric?
Dove sono quelli che parlavano di un altro inutile dinosauro nel campionato italiano?
La risposta è arrivata puntuale da uno splendido quarantenne che pensa calcio, disegna calcio, segna e ha ancora la forza per giocare novanta minuti tirati e fare la differenza.
A San Siro come alla Scala, si sono alzati tutti in piedi per rendere omaggio a uno degli ultimi geni del pallone, un numero dieci per qualità e istinto, regista per vocazione. Il Milan ha il suo direttore d’orchestra e con un giocatore così, senza le coppe e una squadra non perfetta, ma ricca di giocatori di personalità è da tenere d’occhio per tanti obiettivi. Forse tutti.
Lo dico perché oltre ad aver messo in mostra Modric, alla terza giornata il Milan ha dimostrato di essere già allegriano. Nella migliore accezione del termine.
Cosa vuol dire?
Che il Milan ha personalità, sa cosa deve fare in campo, difende da squadra e riparte negli spazi con velocità e fisicità. Ci fosse davanti l’attaccante che Allegri ha chiesto inutilmente, con le caratteristiche giuste, anche ieri sera forse i rossoneri avrebbero faticato meno a fare gol. Gimenez le occasioni le ha avute, ma non è sereno e s’è spento sul palo.
Milan allegriano, dicevamo. Contro un Bologna organizzatissimo e sempre bello a vedersi, l’allenatore rossonero ha pensato la sua partita con tre difensori, sei giocatori in mezzo al campo e Gimenez davanti. Grande densità, recupero palla basso e grandi folate in avanti con stantuffi come Loftus Cheek e Rabiot (grande impatto) a supportare Gimenez, ma s’è sganciato anche Fofana quando ha trovato spazi, gli esterni ad accompagnare l’azione e Modric a suggerire. In fase di non possesso, invece, il più classico di 4-4-1-1.
Il gol è arrivato nel momento in cui la partita stava virando verso il Bologna con il Milan un po’ stanco. E’ stato un capolavoro di essenzialità, una ripartenza perfetta. Modric ha recuperato nella sua metà campo, ha messo in movimento Loftus che dritto per dritto, con la sua potenza, ha portato palla fino al limite dell’area del Bologna e servito sulla sinistra dove è arrivato Modric che ha calciato in corsa. E’ il quinto quarantenne che va in gol nella storia del nostro campionato. Complimenti.
E’ chiaro che il Bologna è sembrato più squadra, e gli esteti avranno sicuramente da ridire, ma questo Milan funziona eccome, i principi di gioco sono chiari e recepiti. La Cremonese è lontana. I giocatori di grande personalità e fisicità del Milan sono gli interpreti giusti per questo calcio.
E pensate che manca Leao: il lavoro di Gimenez da unica punta lo può fare bene. E’ rimasto in panchina uno come Pulisic e Nkunku quando è entrato non mi è sembrato male. Segnatevelo il Milan, ha grossa potenzialità. Non sarà il Napoli dell’anno scorso, ma segnatevelo. Ieri sera, unico problema l’infortunio al polpaccio fragile di Maignan, tutto da valutare. L’espulsione di Allegri (aveva ragione) invece fa parte di quello che è andato in scena. E’ carico, c’è la sua firma, vuol dire che ha visto una squadra già sua.
Cosa sta succedendo invece all’Inter è abbastanza semplice da capire. Questa squadra è la stessa che in cinque mesi ha perso tutto, prima la coppa Italia, eliminata dal Milan, poi lo scudetto consegnato al Napoli, dopo la Champions con il Psg, disastrosa finale annessa, infine il mondiale per club con la Fluminense. Qualcosa avranno voluto pur dire tutti questi insuccessi clamorosi uno dietro l’altro…
Questo gruppo che ha dato tanto, vinto due scudetti (parto da Conte) e cinque coppe con Inzaghi, giocato due finali di Champions, è a fine ciclo. Alcuni giocatori avrebbero voluto o dovuto cambiare aria (vedi Calhanoglu, ma non solo). Per ripartire con energie e motivazioni nuove sarebbe servito un rinnovamento profondo che invece non c’è stato".