Come stanno andando questi primi giorni di Mondiale per Club, tra goleade e problemi di pubblico

Il nuovo Mondiale per Club ha preso il via tra grandi aspettative e prime tensioni. La competizione, che quest’anno ha adottato un formato ampliato a 32 squadre, si è presentata come un banco di prova per il futuro del calcio globale. I primi giorni del torneo hanno offerto momenti spettacolari sul campo, ma anche segnali di allarme fuori dallo stadio.
Partite emozionanti, ma pubblico non sempre presente
Uno degli incontri più attesi è stato quello tra Inter Miami e Porto, vinto dalla squadra americana grazie a una punizione magistrale di Lionel Messi. Il match, giocato ad Atlanta, ha mostrato una squadra ambiziosa e un pubblico caloroso, seppur lontano dal tutto esaurito. In altre sedi, come Washington, la Juventus ha dominato Al Ain con un sonoro 5‑0, ma lo spettacolo sugli spalti è stato più tiepido: l’affluenza è rimasta sotto le aspettative nonostante il richiamo del club bianconero.
L’inizio del torneo è stato caratterizzato da un andamento altalenante anche per altre big europee. Il Chelsea ha superato i Los Angeles FC in uno stadio da oltre 70.000 posti occupato solo per un terzo. Più preoccupante ancora la sfida tra Ulsan e Mamelodi Sundowns a Orlando, con poco più di 3.000 spettatori sugli spalti. Il dato medio di affluenza resta sotto il 60%, nonostante alcuni picchi come PSG–Atlético a Pasadena, capace di radunare oltre 80.000 presenze.
Condizioni estreme e partite interrotte
L'organizzazione ha dovuto fronteggiare le insidie di un’estate nordamericana infuocata. In diverse città le temperature hanno superato i 30 °C, costringendo gli arbitri a interrompere le gare per le pause di raffreddamento. A New Jersey, un fulmine nei pressi del MetLife Stadium ha interrotto per quasi un’ora la sfida tra Palmeiras e Al Ahly. In Florida, invece, piogge torrenziali hanno costretto alla sospensione temporanea di RB Salzburg–Pachuca.
Questi eventi climatici, seppur gestiti con prontezza, hanno contribuito a creare un clima di incertezza, alimentando le critiche dei sindacati dei calciatori che denunciano l’eccessivo carico di partite e le condizioni non ottimali per la salute degli atleti.
Una cornice che non decolla
La FIFA ha investito cifre miliardarie in questa edizione del Mondiale, nella speranza di lanciare un nuovo prodotto globale in vista della Coppa del Mondo del 2026. Ma i primi riscontri sollevano dubbi. Al di là della qualità tecnica di molte gare, resta l’impressione che il torneo non sia ancora riuscito a conquistare pienamente il pubblico americano.
Prezzi dei biglietti troppo elevati, orari scomodi e una promozione non sempre efficace sembrano aver inciso negativamente sull’entusiasmo generale. In alcuni impianti si è arrivati persino a coprire interi settori con teli colorati, per mascherare il vuoto.
Nonostante ciò, alcuni match hanno mantenuto una forte carica emotiva, anche per via dei tanti campioni in campo. Oltre a Messi, anche Mbappé (che ha però saltato una gara per motivi di salute) e Haaland hanno attirato l’attenzione dei media e dei tifosi. Le squadre sudamericane, come Palmeiras e Boca Juniors, hanno mostrato grande spirito competitivo, rendendo più equilibrate del previsto alcune sfide contro i club europei.
Il bilancio provvisorio del torneo
Nei primi giorni di gara si sono visti i due volti del torneo: da un lato il calcio ad alto livello, con giocate spettacolari e una vetrina globale senza precedenti per club solitamente lontani dai riflettori; dall’altro, un’organizzazione che fatica a rendere questo nuovo format realmente attrattivo per il grande pubblico.
Non sorprende, quindi, che anche l’interesse per l’evento venga misurato da chi osserva il torneo da prospettive diverse: tra queste, alcuni appassionati si informano sulle quote mondiale per club, soprattutto per comprendere il peso attribuito a ciascuna squadra nei pronostici.