Torino, Baroni: "Siamo stati bravi. Simeone? Il gol non mi stupisce"

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di Martina Musu

Il Torino trova la prima vittoria stagionale in casa della Roma: decisivo, per i granata, il gol di Giovanni Simeone nel corso del secondo tempo. Marco Baroni, ha parlato in conferenza stampa. Di seguito le sue parole riprese da TMW.

Una vittoria di astuzia e carattere.
"Ho molto rispetto di Gasperini, sapevo che potevano giocare con due trequartisti in attacco. Siamo stati bravi a vincere la partita. Anzi, in questo momento la stima verso di lui è ancora maggiore, da questo punto di vista. Per quanto riguarda la gara, no. In settimana pensavo che loro potessero giocare con due o tre trequartisti, che ci potevano dare fastidio. Secondo me il 4-3-3 può andare un po' in difficoltà con i due o tre trequartisti, perché si abbassano molto a venire a prendere palla. E quindi ho pensato di togliere un centrocampista e di mettere un difensore in più, proprio per poter uscire meglio su questi giocatori e gestire l'ampiezza. Con la Fiorentina, ad esempio, avevamo scelto il 3-4-1-2 e avevamo tenuto molto bene il campo, perché c’erano i riferimenti: i due o tre trequartisti ti portano fuori, oltre ai difensori centrali, e puoi andare un po' in difficoltà. Per questo abbiamo optato per questa soluzione, ma al di là di questo abbiamo preparato la partita cercando di dare pressione, tenerli lontani e andare nell’area avversaria. Nel primo tempo l’abbiamo fatto molto bene. Quello che ho detto ai ragazzi è che ho fatto i complimenti. Magari nell’ultima parte di gara, anche per via delle poche energie e del grande caldo, ci siamo abbassati troppo. Ma questa è una cosa che la squadra non deve fare, perché così rischi di concedere occasioni agli avversari solo per esserti abbassato troppo".

Simeone ha risolto la partita.
"Nel progetto iniziale pensavamo che non saremmo riusciti a prenderlo. Quando il Presidente mi ha parlato di questa opportunità, ho detto di prenderlo subito, perché è un giocatore che mi piace: ha energia ed è uno che attacca continuamente la profondità. Adesso spero di poter riportare tutti e tre gli attaccanti alla miglior condizione. Intanto, di poter riavere Duván almeno a un livello medio, perché ancora gli manca qualcosina. Con loro tre in forma possiamo avere anche un’altra soluzione, non giocare sempre allo stesso modo. In questo momento, Gio ci dà quello che ci serve. La squadra ha tanta energia, lui ci aiuta molto nella prima pressione. Ha fatto una buona partita, sono contento che abbia trovato anche un gran gol. Ma a me non stupisce".

Avete dimostrato molto più rispetto alle prime due gare.
"Mi sono arrabbiato dopo la gara di Milano. A San Siro, nel primo tempo facciamo due falli, tra il primo e il secondo ne facciamo sei e l'Inter fa 20 falli, cioè il Torino si presenta là, fa una partita pulita, perché poi abbiamo anche giocato, abbiamo fatto 350 passaggi, ma una partita troppo pulita, in più quattro gocce le siamo fatte da soli. Quindi, diciamo che se non vinci, impari, e quella è stata una bella lezione dura, perché ci ha riportato, compreso me, quindi ci ha riportato bene, siamo ripartiti, lavorando molto sulle pressioni, una squadra che andava fuori senza portare pressione, questo nel calcio di adesso, nel calcio moderno non si può fare, noi dobbiamo tirare fuori una squadra che sappia andare ad aggredire nella metà campo avversaria, portando le giuste pressioni, nelle giuste distanze, la squadra ora sta iniziando a fare, però io non sono, lo sapete, mi conoscete, non sono un cercatore di anime, però questa squadra, questa, oggi, con me, ci avrà 25 allenamenti, nella conferenza pre-gara, un giornalista mi dice che sono al centesimo giorno, ho capito, ma nel centesimo giorno, se uno comincia a contare i giorni da quando hanno telefonato in Torino, allora vedete, a volte dobbiamo anche pensare che il percorso di un allenatore non è così pigio e buttone, noi parliamo dei giocatori che l'anno scorso non hanno giocato poco o niente, quindi Simeone l'ultima partita intera l'ha fatta qui in Lazio-Napoli, quindi c'è del lavoro da fare, a me il lavoro non mi spaventa, però non chiedo tempo, perché non ne abbiamo più, quindi è inutile chiedermi". 

Il portiere è il suo primo giocatore di movimento?
"Oggi abbiamo cercato questa soluzione perché loro venivano avanti a portare pressione. So bene che le squadre di Gasperini ti vengono a prendere uomo su uomo, quindi abbiamo provato a svuotarli dentro e ad allungarli un po’. È una soluzione che, piano piano, spero di riuscire a mediare con il lavoro". 

Asllani la sta stupendo?
"Sì, ma lui è un buon giocatore. Gli devo stimolare il passo giusto, ma è un calciatore che ha voluto fortemente il Torino nonostante tante altre richieste". 

Quanto vale questa vittoria?
"La vittoria è importante, aiutano sempre. Quando sei in un percorso da fare, con una squadra nuova, ti dà più convinzione nel lavoro. A me piace giocare come ci si allena: loro arrivano con la voglia di allenarsi, è fondamentale per ritrovarlo sul campo".