“Dilly-ding, dilly-dong”: il Cagliari tra sogni, realtà e Serie A riconquistata

“Dilly-ding, dilly-dong”: il Cagliari tra sogni, realtà e Serie A riconquistata
domenica 18 giugno 2023, 15:30Approfondimenti
di Paola Pascalis

E’ passata una settimana dalla gara del San Nicola contro il Bari che ha sancito il ritorno in Serie A per il Cagliari e ancora l’euforia è palpabile nell’aria in città. Dodici mesi dopo essere affondato in laguna, il Cagliari è risorto e lo ha fatto sotto la guida di Claudio Ranieri, al termine di una stagione partita tra lo scetticismo generale e che già a dicembre sembrava compromessa. Fabio Liverani non è mai riuscito ad accendere l’entusiasmo di una piazza ferita e alcune dichiarazioni su quanto la pressione e la depressione dell’ambiente pesassero sui giocatori erano sembrate più una scusante alla mancanza di idee tattiche che la reale ragione dei risultati altalenanti. I rossoblù sotto la sua guida tecnica hanno mostrato le stesse problematiche delle stagioni passate: poco gioco, scarsa personalità e tanti limiti che li portavano a sciogliersi come neve al sole quando, al primo errore, venivano sistematicamente puniti dagli avversari.

A dicembre, la svolta. Dopo la contestazione da parte dei tifosi nei confronti del tecnico, arrivata nonostante la vittoria per 3-2 sul Perugia, il presidente Giulini ha deciso di salvare baracca e burattini giocandosi la carta che tutti speravano: Claudio Ranieri. E Cagliari finalmente si è risvegliata improvvisamente da un incubo. “Dilly-ding, dilly-dong”. Sir Claudio è tornato e ha prima di tutto chiesto aiuto ai tifosi: “Soffiateci dietro”, il messaggio ripetuto più volte dal tecnico a partire dalla prima conferenza stampa. Il lavoro successivo, quello sul campo, è stato non solo tecnico e tattico, ma anche mentale: la squadra, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, ha iniziato ad acquisire certezze e autostima. Quell’ambiente 'accusato' da Liverani di non riuscire a smaltire i malumori e le scorie di una retrocessione surreale, con Ranieri è diventato uno stimolo per la squadra. Il tecnico di Testaccio, dopo aver riaperto le porte degli allenamenti al pubblico, è riuscito a comunicare alla squadra quel senso di appartenenza che da oltre 30 anni lo lega alla Sardegna. E su quello ha fatto leva, ottenendo l’ennesima impresa della sua carriera: a coronarla, come una ciliegina sulla torta, il gol al 94’ di capitan Pavoletti che il rossoblù se lo sente cucito addosso e che aveva ribadito in più occasioni “Sono rimasto per riportare il Cagliari in Serie A”. Promessa mantenuta.

Il segreto di questo gruppo? "Siamo diventati una famiglia”, hanno ripetuto in coro i calciatori dopo la promozione, a chi gli chiedeva cosa fosse cambiato dentro di loro, dal momento dell’arrivo del tecnico. Ranieri ha riportato il Cagliari in Serie A, ma soprattutto, ha restituito a tutti quella capacità di emozionarsi e sognare che solo il calcio sa regalare, grazie all’idea che se lo vuoi davvero, tutto è possibile.