Ma perchè doversi ridurre a questo?

A Como si è visto il solito Cagliari. Purtroppo. La solita squadra che non impara dagli errori, che pecca di personalità e che, di fatto, non cresce. Una sorta di immaturità che ha portato il gruppo di Nicola a doversi ancora guadagnare l'aritmetica salvezza nonostante un tesoretto di ben sette punti dalla terz'ultima piazza, e che costringe i tifosi a dover sperare nelle cosiddette "disgrazie altrui". E' vero che, qualora il Venezia dovesse uscire sconfitta dalla gara di domani contro la Fiorentina, i rossoblù potranno di fatto considerarsi fuori pericolo, ma è altrettanto vero che un tale atteggiamento non può sempre portare ad epilogo felice.
Nel corso dell'ultimo mese il Cagliari ha avuto diverse occasioni per chiudere il discorso, vedi Empoli, Fiorentna e Udinese. Tre partite che la suqadra rossoblù avrebbe potuto vincere, e che invece si è ridotta all'attesa. Puntualmente, invece, sono arrivate due sconfitte assolutamente evitabili, ed un pareggio in casa di una squadra che non vince da oltre cinque mesi. A cosa è servito attendere? Perchè invece di pensare ai risultati delle concorrenti non ci si concentra a fare il proprio? La salvezza è QUASI raggiunta, ma bisogna lavorare per estirpare questo atteggiamento.