Dal Bello: "L’Udinese è troppo lenta, serve una svolta sul piano del gioco"

Dal Bello: "L’Udinese è troppo lenta, serve una svolta sul piano del gioco"
Oggi alle 12:30Avversari
di Giorgia Zuddas

Felipe Dal Bello, ex difensore bianconero, ha analizzato al Messaggero Veneto il momento dell'Udinese dopo il pesante ko del Mapei Stadium. L'ex centrale brasiliano, oggi impegnato al corso Uefa A, ha spiegato cosa non sta funzionando nella squadra di Kosta Runjaic e quali siano le chiavi per ripartire già dalla sfida con il Cagliari.

Felipe, sono 6 i gol subiti nelle ultime due giornate, con in mezzo le troppe occasioni concesse al Palermo in Coppa Italia. C’è da preoccuparsi?

"No, perché questa è un’ottima squadra, ma è chiaro che bisogna dare una svolta soprattutto sul piano del gioco seguendo il quale si potranno ridurre le disattenzioni che ci hanno penalizzato a Reggio Emilia. Perché poi a me pare che sia mancata aggressività, il Sassuolo ha fatto troppa strada in contropiede, ha segnato tre gol partendo dalla sua metà campo. L’Udinese avrebbe le individualità per essere più veloce ed efficace e invece ha tenuto troppo il pallone sbagliando i tempi delle uscite, tutto anche a scegliere di tenere Zaniolo in contropiede".

A cosa imputa questa fase di impasse?

"Per me nasce tutto in difesa: i centrali non velocizzano l’azione e toccano più palloni dei centrocampisti. Non so se Kristensen e Solet la tengono troppo invece di muoverla, prendendosi rischi con dribbling banali. Ho visto imbucate subite dai centrocampisti. Sono troppo leggeri e il rischio poi è di farsi trovare troppo aperti e larghi quando proprio come è successo nel terzo gol del Sassuolo. Sul primo, invece, sono stati anche troppo leggeri e senza rabbia sui uomini".

Consigliando di scegliere una direzione da prendere sul piano del gioco si riferisce ai frequentissimi cambi di modulo di Runjaic?

"No, anzi. Io penso che il sistema non conti più di tanto. Il problema sta nella velocità di esecuzione, non nel modulo. Bisogna puntare su una scelta e sugli interpreti. Col Milan, ad esempio, non era sbagliato il 4-4-2, bensì la scelta di alcuni giocatori non adatti a quella partita. Ho sospetto che le avversarie abbiano capito come vuole giocare Runjaic che vorrebbe attaccare con un modulo e difendere con un altro, e che trovino troppo facilmente la soluzione visto che concedono il palleggio per poi colpire in contropiede come ha fatto il Milan che stravinto ma non dominato nel possesso palla. Il Sassuolo si è trovato facilmente sul due a zero con due giocate".

Felipe, lei indica i giovani del classe 2008 Palma?

"Sbagliamo noi le valutazioni? Questo è un ragazzo che sta giocando un buon calcio, reagisce, ha un’ottima presenza fisica e impressiona per i mezzi fisici e impressiona per la testa e impressiona con quel che fa. Ma deve crescere e giocare con gradualità e crescere. Avrà tutto il tempo per farlo".

Restando agli interpreti, ma come mai Atta si era smarrito nella ripresa?

"Sì, fatica anche se corre tanto, deve trasmettere però meno solidità di prima. Si deve smettere di attaccare come prima, ma capirà più in là".

Qual è la valutazione di Zaniolo?

"Ha qualità si vede, ma deve lavorare con intensità e crescere nei primi movimenti e specialmente nel pressing, che deve fare per tutti. Ecco, Davis deve lavorare di più, poi ha dimostrato nella ripresa a Reggio".