Ag. Kouda: "Il percorso di Rachid deve essere d'esempio per i giovani, bisogna credere nei sogni"
Domitien Nzale, agente di Rachid Kouda, ha rilasciato un’intervista Numero Diez nel quale ha parlato così dell'ex rossoblù: "Ho incontrato Kouda in un torneo a Giussano, provincia di Milano, 12 anni fa. Era un bambino e giocava nell'Atalanta, da lì abbiamo cominciato un percorso fino ad arrivare in Serie A. Ha giocato nel Renate e nel Luciano Manara, squadra dilettantistica, poi ho avuto l'intuizione di fargli fare un percorso diverso e a 17 anni l'ho portato alla Folgore Carate, dove per fortuna abbiamo incontrato mister Longo, che ha creduto in lui e l'ha fatto giocare. È passato al Cagliari Primavera ed è tornato a Carate l'anno dopo. Ha fatto vedere le sue qualità ed è arrivato l'AZ Picerno in Serie C. La scorsa stagione ha giocato in Serie B con lo Spezia e in estate è arrivata la chiamata del Parma, club di Serie A".
Lo scorso è stato un anno magico: l’esperienza in Serie B con lo Spezia e la chiamata in Nazionale Under21 dell’Italia. Che stagione è stata? L’infortunio a metà campionato è forse il rimpianto più grande?
"Non è scontato che un ragazzo che arriva dalla Serie C giochi subito in una squadra appena retrocessa dalla Serie A. Ha avuto un impatto sorprendente, già nel pre-campionato ha fatto vedere belle cose e ha iniziato a prendere fiducia, così come la società ha riconosciuto il suo valore. Devo ringraziare il direttore sportivo Melissano che ci ha dato una mano. Peccato per l'infortunio, è stato fuori due mesi, nonostante ciò ha fatto vedere le sue qualità. Ora speriamo che stia bene fisicamente, che riprenda a giocare. La scorsa stagione ha fatto bene, questo anno deve essere quello della consacrazione. Deve dimostrare di meritare la chiamata del Parma in Serie A".
Ci racconta le emozioni sue e di Kouda al momento della firma con il Parma questa estate?
"Quando parlo di Kouda, ho dei brividi. Fin dal primo momento in cui l'ho incontrato, ho visto nei suoi occhi uno che ha passione, che ama il calcio. È un ragazzo bravissimo che ho preso a cuore, la famiglia me l'ha affidato ed è come se fosse mio figlio. Qualsiasi cosa faccia mi tocca in primis e mi emoziona. A Picerno abbiamo raggiunto un sogno, poi con lo Spezia un altro step e adesso il Parma. Lui mi diceva che avrebbe voluto arrivare con me in Serie A, ce l'abbiamo fatta. Il percorso di Kouda deve essere d'esempio per i giovani, bisogna credere nei sogni. Chi fa l'agente deve invece credere nei ragazzi e non mettere i propri interessi davanti, dobbiamo accompagnarli. Questo è il lavoro dell'agente secondo me. L'aspetto economico è una conseguenza, quando il ragazzo raggiunge alti livelli".