Giuseppe Pastore: "Mondiali 2014, quando Pinilla fece tremare tutto il Brasile"

Il giornalista Giuseppe Pastore, tramite il canale YouTube di Cronache di Spogliatoio, ha dedicato una puntata a Mauricio Pinilla, all'epoca bomber del Cagliari (che avrebbe lasciato un mese dopo ndr). In particolare, Pastore cita il match valido per gli Ottavi di Finale del Mondiale 2014 tra Brasile e Cile, dove l'attaccante cileno rischiò di segnare il gol vittoria a tempo scaduto, per poi soccombere ai rigori. Queste le parole del giornalista, riprese e sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Pinilla gioca nel Cagliari, dove si barcamena da due anni e mezzo con un certo successo. Centravanti da 7-8 gol in Serie A, qualche infortunio, colpi spettacolari: come le rovesciate, che non a caso, in Sudamerica si chiamano "Chilenas". Non sarà mai Batistuta, non sarà mai nemmeno Higuain, ma ha trovato la sua dimensione e ci sta comodo. Soprattutto si è lasciato alle spalle un passato di burrasca di gossip e tanta birra.

In quel mondiale non ha giocato tanto, Brasile e Cile sono in parità alla fine dei tempi regolamentari: così il ct Sampaoli lo manda in campo per i supplementari. Succede tutto quando il cronometro segna 119' e 30 secondi: rinvio lunghissimo di Bravo, Pinilla vince un duello aereo e scambia con Sanchez, elude la marcatura di Thiago Silva e calcia sulla traversa. Si va ai rigori, Pinilla (fino ad allora 16 rigori realizzati su 17) calcia il primo, ma tira uno "straccio bagnato" a mezza altezza, il peggior rigore possibile. Al termine della lotteria passa il Brasile, Pinilla ovviamente è deluso, ma anche fiero di aver nobilitato una carriera calcistica, tutto sommato ordinaria, con un momento così emotivamente devastante. Tant'è che pochi giorni dopo si fa tatuare, lungo tutto il fianco destro, tutta la scena come se fosse un affresco biblico o la vignetta di un quotidiano. 28 giugno 2014, ore 15.25: quando Mauricio Pinilla fece tremare prima un pezzo di legno e poi tutto il Brasile".