Modena, è "Bisoli Show" in ritiro: "Copriamo il campo o facciamo la fine dell'Italia"

Modena, è "Bisoli Show" in ritiro: "Copriamo il campo o facciamo la fine dell'Italia"TUTTOmercatoWEB.com
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lunedì 15 luglio 2024, 19:30Ex rossoblù
di Vittorio Arba

Il Bisoli-show è già iniziato a Modena. Al termine di una sessione di allenamento aperta al pubblico, a cui hanno partecipato circa 500 tifosi gialloblù, sabato scorso si è svolto un breve scambio tra l'allenatore e i suoi giocatori. Pierpaolo Bisoli, con un linguaggio vivace, ha discusso di vari argomenti, dal naturalista Darwin alle dimensioni del campo, fino ai principi di gioco che vuole che la squadra metta in pratica nella prossima stagione. Questo momento è stato catturato dalle telecamere del profilo social 'Distretto gialloblù' e presto è diventato virale sul web. Di seguito le parole dell'ex tecnico del Cagliari, riportate da TMW:

“Non vediamo l’ora di andare in ritiro che ci divertiamo. Non abbiamo fatto nulla, oggi abbiamo fatto uno scarico. - spiega il mister ai giocatori che siedono a terra - Con me vige la legge di Darwin, chi sta in piedi gioca, gli altri invece no. È come la giraffa che per mangiare le foglie degli alberi più alti si è fatta crescere il collo. Si chiama selezione naturale, chi rimane in piedi giocherà”. Bisoli continua, rimproverando anche un calciatore che parlava di Newton anziché Darwin.

Successivamente, Bisoli passa alle strategie tattiche: “Il campo è largo 68 metri, a meno che non ci diano la deroga di stringerlo a 50. Così siamo tutti attaccati, e invece dobbiamo stare larghi e coprire bene il campo, il mio compagno deve sapere dove sono in campo altrimenti facciamo la figura dell’Italia. Altrimenti andiamo a giocare nell’uno contro uno e mi sta bene, ma non avete ancora il motore per farlo. - prosegue ancora Bisoli - Giochiamo a due tocchi, teniamo le posizioni, ci difendiamo sempre a tre e quando un terzino avanza, la mezzala si ferma e scala. Quando recuperiamo palla pensiamo subito a mandarla in profondità, verso i nostri tre attaccanti. E ovvio che il ritmo non c’è ancora e quindici dev’essere la testa”.