Piccoli: "Trattativa nata al termine della stagione, ho spinto per essere qui. La gara di domenica? Speravo nei tre punti"

Piccoli: "Trattativa nata al termine della stagione, ho spinto per essere qui. La gara di domenica? Speravo nei tre punti"TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 14:30Ex rossoblù
di Paola Pascalis

Roberto Piccoli è stato presentato pochi minuti fa in conferenza stampa come nuovo attaccante della Fiorentina. Di seguito le parole dell'ex Cagliari riprese da TMW: 

Come ha vissuto la trattativa? E la partita di domenica tra Cagliari e Fiorentina?
"La trattativa è partita dopo la fine della stagione col Cagliari, quando il mio procuratore mi ha detto della Fiorentina ero molto contento. E quando le cose stavano per concretizzarsi ho spinto anche io, Firenze è piazza importante in cui sono passati giocatori forti: è un privilegio per me essere qui. A Cagliari ho lasciato un pezzo di cuore, mi hanno trattato benissimo e se ho fatto un passo in più nella carriera è anche merito loro. D'altro canto speravo nei tre punti... Però la Fiorentina è giovane e ambiziosa, bisogna spingere al massimo ogni giorno".

Sente delle responsabilità addosso? Tatticamente dove si vede?
"Ognuno ha delle responsabilità. La piazza è passionale, sentivo il tifo anche quando venivo da avversario, è una cosa che carica te e fa tremare le gambe agli avversari. Facciamo un lavoro che è la nostra passione, dobbiamo sempre dare il meglio. In attacco siamo in tre molto forti, io ho giocato sia da solo che con un'altra punta, sceglierà il mister e noi faremo".

Pioli come l'ha convinta? Sente che ci sia una crisi di attaccanti in Italia?
"Col mister non ci siamo sentiti tanto, ma in quelle poche volte ha avuto un ruolo chiave. Pioli è un allenatore di tutto rispetto, con grandissimo rispetto e già dalle prime parole ero subito convinto. E poi la Fiorentina è una società importante, che gioca sempre nelle competizioni europee e ha fatto delle finali in questi ultimi anni. Io lavoro anche per la Nazionale, ma prima penso alla Fiorentina, se facessi bene qua poi potrei andarci. E ci sono tanti attaccanti italiani forti, bisogna solamente dar loro fiducia e lavorarci".

Ha avuto altre proposte oltre che dalla Fiorentina? Ha messo nel mirino la trasferta di Torino?
"Il mercato è movimentato e ho avuto offerte sia dall'Italia che dall'estero. Volevo però venire a Firenze, è uno step importante nella mia carriera e c'è tutto per lavorare bene. C'è l'ambizione di tutti di fare un passo avanti. Mi dispiace non poter giocare giovedì (per il ritorno del playoff di Conference visto che è fuori dalla lista UEFA, ndr) ma sono carico per Torino".

Che le ha detto Gosens?
"Gosens a Bergamo mi ha aiutato tantissimo, è speciale, un leader e lo era già all'Atalanta ma ora ancor di più. Oltre che giocatore molto forte è una persona stupenda, che aiuta tanto i giovani".

Sa di dover sfruttare le occasioni che avrà al massimo?
"Sarà il mister a decidere, una competizione sana fa bene a tutti, si alza l'asticella del livello. Di sicuro Kean è impressionante, ha fatto una stagione incredibile e spero possa ripetersi".

Con Kean e Dzeko come si trova?
"Con Edin ci siamo intesi subito, già nel poco che abbiamo parlato. Ha fatto una carriera incredibile ed è un esempio sia per me che per Kean, dobbiamo seguirlo e ascoltarlo. In allenamento ha ancora una fame incredibile, è impressionante. Per me è uno stimolo importante per crescere, sotto tutti i punti di vista".

Ha cambiato tante squadre negli ultimi anni: cosa le è mancato?
"Nel 2022 ho avuto un problema che non riuscivo a risolvere e mi facevo male. Poi l'ho risolto, a Lecce giocavo sempre, così come lo scorso anno. Capita di avere dei piccoli passi falsi ai giocatori, potevo esplodere da titolare anche prima. Ma si deve imparare dagli errori e dalle situazioni difficili".

Cosa ruberebbe a Kean?
"Siamo abbastanza simili, ci piace attaccare la profondità ma anche stare in area e sentire la porta. Di giocatori così determinanti sulla profondità come lui ce ne sono pochi. Posso imparare da lui, se ha fatto quello che ha fatto".

C'è un centravanti al quale si ispira? Un ricordo suo della Fiorentina?
"A Firenze ne sono passati tanti importanti, a partire da Batistuta. Cosa vuoi dire, aveva una fame e una cattiveria impressionanti: penso sia lui quello dal quale prendere più ispirazione, guardavo i suoi video, mi è sempre piaciuto. Un bomber incredibile, cattivissimo. Con la Fiorentina negli ultimi due anni ho sempre fatto gol (ride, ndr) ma il momento più bello è stato ieri alla firma del contratto, con tutta la mia famiglia. I familiari sono la cosa più importante e bella che abbiamo, nella mia vita sono fondamentali. Loro hanno fatto tanti sacrifici".

Mina le ha detto qualcosa di Firenze?
"Con Yerry ho legato tantissimo e mi ha parlato molto bene di Firenze. Solo che mi ha detto che se giochiamo contro mi darà un po' di fastidio, qualche botta! Parlando con lui, comunque, sono ancora più convinto della scelta che ho fatto".

Quanto conta poter giocare in Europa?
"Tanto, giocare le competizioni europee ti fa alzare il livello e volevo fare questo step anche per quello. Firenze è la tappa ideale a questo punto della carriera".

Perché ha scelto il numero 91?
"Questo è un po' un mio segreto, ma ho cominciato già da giovanissimo allo Spezia a usarlo e mi è sempre piaciuto come numero. E poi c'è un fatto, che non voglio raccontare. Oltre al fatto che lo aveva un attaccante che mi piaceva molto come Zapata e quindi l'ho preso, ma il motivo è più profondo".

Si sente la parola 'Champions League' nello spogliatoio?
"Mi ha fatto impressione una cosa che mi ha detto il mister, di guardare giorno per giorno, allenamento per allenamento e partita per partita. Se ragioni per fare sempre il massimo per i tre punti, raccogli risultati importanti. Sicuramente c'è l'ambizione di fare un passo avanti verso la Champions, ma ora c'è da passare il turno di Conference e poi il Torino. Dobbiamo essere pronti, superando un ostacolo alla volta".