Appuntamento con la vittoria di nuovo sfumato e il Cagliari si ritrova fanalino di coda. Dalla gioia per i possibili primi tre punti in campionato all'amarezza di un pareggio beffa, non c'è pace per Mazzarri e i suoi ragazzi

Appuntamento con la vittoria di nuovo sfumato e il Cagliari si ritrova fanalino di coda. Dalla gioia per i possibili primi tre punti in campionato all'amarezza di un pareggio beffa, non c'è pace per Mazzarri e i suoi ragazziTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
domenica 3 ottobre 2021, 07:10Il punto
di Giuseppe Amisani
Giuseppe Amisani, corrispondente da Cagliari per il Corriere dello Sport-Stadio

Fragile psicologicamente e debole fisicamente, il Cagliari di Walter Mazzarri non è riuscito a trovare la scossa tanto attesa nel match contro il Venezia di venerdì notte alla Unipol Domus e ora il tecnico livornese dovrà lavorare intensamente durante la sosta per cercare di cambiare le sorti di questa stagione. Frenata dalla paura, la squadra isolana è riuscita a trovare il vantaggio con il secondo gol stagionale di Keita Baldé, ma si è fatta acciuffare due minuti dopo il novantesimo da Busio che con una conclusione appena dentro l'area, sporcata dall'ottimo Caceres, ha dato un grande dispiacere al pubblico, numeroso, dello stadio cagliaritano.

Un boccone parecchio amaro da mandare giù quello che i tifosi isolani si sono trovati a gustare a fine partita, dopo aver assaporato a lungo la gioia dei primi tre punti del campionato. E invece la compagine rossoblù non è riuscita, dopo aver trovato il vantaggio, a chiudere una gara che sembrava alla portata e alla lunga si è fatta assalire dalla paura di vincere, tanto da arretrare sempre di più il baricentro. A rendere tutto più difficile, poi, è stata la condizione fisica che pian piano ha abbandonato Godin e compagni, permettendo al Venezia di restare in partita fino alla fine e di colpire con un pugno da ko in pieno recupero.

Al Cagliari non è bastato l'iniziale vantaggio e le due ghiotte occasioni, una per tempo, con il palo di Marin da fuori area e con l'azione che ha permesso a Nandez di mettere ad un passo dalla porta Keita per il possibile raddoppio. Niente da fare in entrambe le occasioni e alla fine la beffa è stata doppia per una squadra che si è riscoperta troppo fragile e troppo poco cattiva. All'undici di Mazzarri, infatti, non è bastato il solito Nandez inarrestabile e un Marin in grande giornata (entrambi hanno avviato l'azione del gol di Keita, rifinita da Caceres con una pennellata per la testa del senegalese) per riuscire a conquistare l'intera posta in palio. E come se non bastasse il momento no, è arrivata nel primo pomeriggio di domenica la doccia gelata del successo della Salernitana che di fatto ha relegato il Cagliari all'ultimo posto in classifica con gli appena tre punti all'attivo.

Una situazione che il club isolano non viveva, alla settima giornata, da oltre vent'anni e che ora farà scattare più di un campanello d'allarme. A questo punto diventano determinanti le due settimane di lavoro durante la sosta, anche se le tante assenze per gli impegni delle varie nazionali, non permetteranno a Mazzarri di lavorare con l'intero organico a disposizione. Servirà, comunque, un cambio di rotta a livello fisico ma soprattutto mentale perché il Cagliari possa chiamarsi fuori da questa delicatissima situazione. Magari cominciando già dalla sfida contro la Sampdoria che, alla ripresa del torneo, sarà di scena alla Unipol Domus in una nuova, l'ennesima, sfida da vincere a tutti i costi. E se anche questa volta non arrivasse un successo, pur con altre trenta partite ancora da giocare, la situazione diventerebbe da allarme rosso tanto da non escludere nuove soluzioni clamorose.